È arrivato dopo undici giorni di proteste nelle piazze dell'Armenia l'annuncio delle dimission di Serzh Sargsyan, l'ex presidente ora presidente del Consiglio dopo che il Paese è passato da un sistema presidenziale a uno parlamentare, modifica che gli ha permesso di mantenere il potere.
"Lascio il ruolo di dirigente del Paese", ha dichiarato l'ex presidente, citato dall'agenzia ufficiale Armenpress, aggiungendo che "aveva ragione Nikol Pachinian", il parlamentare che ha guidato quella che a Yerevan è stata ribattezzata una rivoluzione di velluto e che puntava a un cambio al vertice e a un passo indietro da parte dell'uomo del Partito repubblicano.
Sargsyan è diventato premier al termine dei due mandati presidenziali, quando il parlamento controllato dal suo partito ha trasferito sulla carica di capo del governo la maggior parte dei poteri..
Scenes of total jubilation in Yerevan as people celebrate Sargsyan’s resignation, thousands already in Republic Square, shouting “Victory!” and “Armenia.” pic.twitter.com/91FYlevJ2R
— Joshua Kucera (@joshuakucera) April 23, 2018
Pachinian, deputato e leader di Partito civile, è stato rilasciato questa mattina, dopo essere stato arrestato ieri quando un tentativo di mediazione con il premier era fallito nel giro di pochi minuti. Il leader della protesta aveva detto con chiarezza a Sargsyan che era pronto a discutere soltanto delle sue dimissioni e di nessun'altra concessione.
Non è ancora chiaro che cosa succederà ora e se il Paese vada verso nuovo
elezioni. Oggi, dopo giorni di proteste, anche uomini in divisa militare si erano uniti alla protesta dei civili. In questi giorni sono migliaia i manifestanti che sono scesi in strada e almeno 46 le persone rimaste ferite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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