Non sono stati tutti eroi a bordo del Tgv su cui è partito l'attacco jihadista di un 26enne islamico armato di kalashnikov. Il personale di bordo a quanto pare, secondo il racconto dei testimoni non avrebbe provato alcun intervento barricandosi in una vettura chiudensosi a chiave. A svelare il retroscena è l'attore Jean-Hughes Anglade che era a bordo del treno.
"All'improvviso - racconta l'attore - alcuni uomini del personale del treno si sono messi a correre nel corridoio. Andavano verso la vettura motrice, il loro vagone di lavoro. L'hanno aperto con una chiave speciale e poi si sono chiusi dentro. Il terrorista era a qualche decina di metri da noi, nella vettura 12. Noi stavamo nella 11, l'ultima. Ho pensato che era la fine - ricorda - che stavamo per morire, eravamo in trappola. Cercavamo tutti una via d'uscita, io ho rotto il vetro per azionare l'allarme e fermare il treno, il vetro mi ha tagliato il dito medio fino all'osso, poi i motori hanno rallentato. Ma noi restavamo bloccati dentro, appiccicati l'uno all'altro contro la porta metallica della vettura motrice". A nulla sono servite le richieste di aiuto al personale: "Picchiavamo sopra la porta, gridavamo al personale di lasciarci entrare, urlavamo 'aprite!', volevamo che reagissero! Niente da fare, nessuno ci ha risposto. Silenzio.
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