Il sangue torna a scorrere in Turchia. Un autobus è esploso all'esterno dell'università di Erciyes, nella provincia di Kayseri, zona centrale del Paese. La tv Ntv mostra le scene dei primi soccorsi arrivati sul luogo dell'esplosione, e parla di decine di almeno 17 morti e 56 feriti. A bordo dell'autobus vi erano diversi soldati in libera uscita per il fine settimana.
Lo scoppio è avvenuto quando il bus è passato davanti a un'auto imbottita di esplosivo. Secondo gli inquirenti vi sarebbero similitudini con il doppio attentato del 10 dicembre avvenuto fuori dallo stadio di Istanbul del Besiktas (44 vittime e 150 feriti). Kayseri (oltre un milione di abitanti) è un importante centro industriale della Turchia. Sino ad oggi non aveva conosciuto episodi di terrorismo.
L'agenzia Anadolu ha reso noto che le autorità locali hanno imposto alle televisioni un divieto parziale a trasmettere immagini dal luogo dell'attacco.
Sette arrestati
Sette persone sono state arrestate e altre cinque sono ricercate per presunti legami con l'attacco di oggi. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno turco, Süleyman Soylu, spiegando che le autorità conoscono già l'identità del kamikaze che si è fatto esplodere in un'autobomba accanto a un autobus con a bordo militari fuori servizio. "Il popolo sappia che puniremo il terrorismo", ha promesso il ministro.
Erdogan accusa i curdi
Al momento nessun gruppo ha rivendicato l'attentato. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha accusato i combattenti curdi. "L'obiettivo principale dell'organizzazione terroristica separatista e le sue tattiche e i suoi bersagli sono assolutamente chiari: bloccare la Turchia, metterle i bastoni tra le ruote e disperdere la sua forza e la sua energia", ha dichiarato. Le autorità turche definiscono "organizzazione terroristica separatista" la guerriglia curda del Pkk. Il vicepremier, Numan Kurtulmus, è stato meno diplomatico e ha accusato direttamente il partito dei Lavoratori del Kurdistan, spiegando che il tipo di esplosivo utilizzato oggi è simile a quello usato sabato scorso nel doppio attacco davanti allo stadio di Istanbul, in cui sono morte 44 persone, soprattutto agenti di polizia, e che è stato rivendicato dal gruppo curdo I falchi della libertà del Kurdistan (Tak), scissione radicale del Pkk.
Secondo le autorità turche, l'autobus era un mezzo del trasporto urbano civile, attaccato alla fermata davanti al campus universitario di Erciyes, in una
strada in cui si trova un complesso di basi militari. Essendo sabato, non vi erano studenti nella zona e il traffico era poco intenso, precisa l'esercito: per questo le vittime sono principalmente passeggeri dell'autobus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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