Da tempo si lamentava delle pessime condizioni in cui era costretta a lavorare, ma l'azienda si rifiutava di ascoltarla. Di qui la folle idea di vendicarsi infilando degli aghi da cucito nelle fragole. Questo il movente che avrebbe spinto My Ut Trinh, 50enne dipendente di una grande azienda di produzione di frutta del Queensland, in Australia, a mettere in pratica il suo piano. La donna, di origini vietnamite, è stata arrestata al termine di una lunga e complessa indagine. A incastrarla l'esame del Dna.
A due mesi dall'ondata di panico che ha sconvolto l'Australia, ha un nome e un cognome la mano responsabile di almeno 100 casi di aghi infilati nella frutta. Si tratta di My Ut Trinh, 50enne con compiti di supervisione della manovalanza addetta alla raccolta della frutta nella grande tenuta della Berry Obsession, nel Queensland. La donna, dopo essere stata arrestata, è comparsa davanti al tribunale di Brisbane con l'accusa di contaminazione di cibo. Reato che in Australia è punito con la reclusione a tre anni, ma nel caso della donna c'è una circostanza aggravante che rischia di farla condannare fino a 10 anni.
Fortunatamente l'imputata non ha ucciso nessuno, ma la sua condotta criminale ha messo in ginocchio un'industria di 620 coltivatori di fragole. Per attuare il suo piano la 50enne, incastrata da un test del Dna, ha scelto il periodo meno indicato: la primavera. Secondo le autorità locali è implicata in almeno 100 casi di aghi inseriti nella frutta, fragole ma non solo, anche se non si esclude che il gesto possa essere stato messo in pratica anche da altre persone. Dopo il primo caso di contaminazione, il governo federale aveva deciso di ritirare le fragole dalla vendita negli Stati di New South Wales, Victoria e South Australia. A settembre il governo del Queensland aveva offerto una taglia di 100 mila dollari (63 mila euro) per informazioni che portassero all'arresto e alla condanna dei responsabili, mentre il Ministero della Sanità aveva invitato i consumatori di tutto il Paese a tagliare i frutti e ispezionarli prima di consumarli, e di consegnare prontamente alla polizia quelli trovati con dentro un ago.
Come detto, la donna è stata identificata al termine di un'indagine senza precedenti che ha coinvolto quasi ogni Stato e giurisdizione del Paese.
Secondo il Guardian, il detective John Walker ha spiegato che da settembre a oggi sono stati segnalati complessivamente 230 casi di aghi infilati nella frutta (68 nelle fragole), mentre l'Assciazione dei coltivatori di fragole del Queensland ha espresso soddisfazione per l'arresto della donna, rammaricandosi che la crisi è stata amplificata dai social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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