In Bangladesh non ci sarebbe rimasta ancora a lungo. Simona Monti, originaria di Magliano Sabina, nella provincia di Rieti, era pronta a ritornare in Italia e aveva già acquistato il biglietto aereo che le avrebbe consentito di trascorrere vicino alla famiglia i prossimi mesi.
La ragazza, rimasta vittima dell'attacco terroristico a Dacca, dove l'Isis ha preso di mira un ristorante frequentato da stranieri, era incinta e aveva confessato della sua gravidanza al fratello, sacerdote nell'Avellinese. Per un anno avrebbe detto basta ai suoi spostamenti di lavoro, per qualche mese di tranquillità fino al parto.
"Questa esperienza di martirio per la mia famiglia e il sangue di mia sorella Simona spero possano contribuire a costruire un mondo più giusto e fraterno", ha detto don
Luca Monti, parlando a nome della famiglia.Simona, che conosceva il cinese e diverse altre lingue straniere, viveva in Bangladesh da tempo, lavorando per un'azienda di tessuti, e aveva trascorso un lungo periodo in Cina.
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