Non si è trattato di uno stupro. Un tribunale di Barcellona ha ridimensionato la pena per cinque uomini che nel 2016 violentarono a turno una ragazza di 14 anni.
Secondo quanto riportato da El Pais, per il giudice non può parlare di stupro ma di abuso sessuale. È questa, adesso, l'accusa molto più leggera che pende sulla testa di due spagnoli, due cubani e un argentino, che tre anni fa abusarono di un'adolescente. La vittima stava partecipando a una festa in una fabbrica abbandonata, quando seguì un ragazzo in un edificio limitrofo, dove trovò ad attenderla cinque uomini che la violentarono a turno.
Una norma paradossale
La motivazione che ha spinto le autorità giudiziarie a decidere ciò è paradossale. La ragazza, sotto effetto di droghe e alcol al momento dell'atto sessuale, non sapeva costa stesse facendo, quindi non aveva alcuna capacità di poter accettare o meno i rapporti sessuali con la maggior parte degli imputati coinvolti nel processo.
La legge spagnola, infatti, considera lo stupro solo laddove l'atto sessuale sia accompagnato dall'uso della forza o delle minacce. In questo caso la 14enne era in stato di incoscienza, quindi, anche se avesse voluto farlo, non ha imposto alcuna resistenza. Al momento è in corso una revisione della norma citata, ma intanto i cinque uomini di questa vicenda hanno potuto beneficiare di un notevole sconto di pena, passando dai 15-20 anni che avrebbero potuto prendere per violenza sessuale ai 10-12 per abuso.
Grandi
proteste si sono alzate dai gruppi per i diritti delle donne, scesi in piazza a protestare. Anche la sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha criticato la sentenza parlando di “condanna oltraggiosa”.
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