A Joe Biden non dispiacerebbe se, in virtù delle primarie democratiche, Michelle Obama decidesse di scendere in campo come vice presidente. I due si conoscono bene: Joe Biden è stato il vice di Barack Obama alla Casa Bianca, ma per ora la coppia democratica presidenziale non si è espressa sulla tornata interna dei Dem, che inizia oggi con i cacus dell'Iowa. Gli Obama non hanno ancora "endorsato" nessuno. Al limite, si racconta di come gli ex inquilini della Casa Bianca, in realtà, siano più propensi a coadiuvare la senatrice Elizabeth Warren, che in questa fase vive più di qualche difficoltà.
Biden, per quel che lo riguarda, non può che sperare di essere il destinatario di un annuncio ufficiale che, prima o poi, arriverà. Il timing può già dipendere dal risultato di questa notte. Ma il più moderato dei candidati alle elezioni primarie, dichiarando di sperare che Michelle corra al suo fianco, ha giocato d'anticipo, ricordando agli americani quali siano gli storici rapporti di forza in questa complicata partita. L'esponente degli asinelli non si è limitato alla ex first lady: anche Barack Obama, nel prossimo futuro, potrebbe entrare in squadra, magari come giudice della Corte Suprema. Un'altra ipotesi che Joe Biden, dato in leggero svantaggio rispetto a Bernie Sanders nel primo Stato chiamato alle urne, ha ventilato.
Stando a quanto riportato dal New York Times, infatti, l'ex vicepresidente degli Stati Uniti d'America si è espresso con chiarezza esaustiva: "Vorrei che Michelle fosse la vicepresidente", ha detto. Poi la parte riservata alla possibile nomina di Barack Obama alla Corte Suprema: "Sì, lo farei, ma non credo che (Barack Obama, ndr) sarebbe disponibile. Sarebbe un grande giudice della Corte Suprema". Nel caso Biden dovesse prima vincere le elezioni primarie e poi battere Donald Trump alle presidenziali di novembre, insomma, chiederebbe all'ex vertice dell'amministrazione americana di rientrare nelle stanze dei bottoni, ma attraverso una porta diversa da quella varcata ormai 12 anni fa. I coniugi Obama non si sono ancora espressi. Se Barack e Michelle rispondessero entrambi "no", a poche ore dalle prime vere e proprie votazioni interne poi, la candidatura di Biden ne risentirebbe. E anche per questo è lecito non attendersi aperture e chiusure. Michelle Obama, che era stata chiamata in causa da una parte del Partito Democratico per la battaglia valevole per la White House, si è sempre detta indisponibile a recitare un ruolo da protagonista. Nel contempo, è davvero difficile che Barack Obama accetti quello che suonerebbe come un ridimensionamento. Ma mai dire mai.
Nel frattempo, gli iscritti e i simpatizzanti Dem dell'Iowa si stanno riunendo per i cacus, che differiscono in parte dalle tradizionali primarie, ma che costituiranno un primo passaggio chiave nella scelta dell'avversario di Donald Trump. Chi vince in Iowa, di solito, stacca un biglietto per la nomination della Convention estiva.
E Bernie Sanders, secondo quanto ripercorso su Real Politics, è avanti di due punti e mezzo sull'ex vice di Obama. La chiamata alle armi di Biden, quella riguardante Michelle, può configurare anche un segnale d'allarme.
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