Esercitazioni lampo e non programmate. La Bielorussia sta muovendo centinaia di truppe e di mezzi non lontano dai confini con l'Ucraina in un contesto di crescente preoccupazione per le intenzioni di Minsk.
Esercitazioni militari a sorpresa
Esercitazioni simili si erano verificate già a metà marzo, così come alla vigilia dell'attacco russo in Ucraina. Anche se dal ministero della Difesa bielorusso si minimizza, ad ogni modo il movimento di soldati preoccupa anche l'Europa.
“È iniziato in Bielorussia un controllo non programmato delle forze di reazione dell'esercito – si legge in una nota pubblicata nelle prime ore del mattino sul canale Telegram del ministero della Difesa bielorusso – Le unità e le subunità militari dovranno eseguire misure di messa in allerta, marcia verso aree designate ed esecuzione di compiti di addestramento al combattimento”.
“Lo scopo dell'esercitazione - prosegue il comunicato - è valutare la prontezza e la capacità del personale nel rispondere tempestivamente al possibile verificarsi di situazioni di crisi”. Nel corso delle ore, sempre secondo il ministero della Difesa bielorusso, la composizione delle forze coinvolte nella verifica “sarà gradualmente aumentata”, al fine di verificare la capacità combinata di “contrastare le minacce militari sia a terra che in aria”.
“Ma – si sottolinea nella nota pubblicata sui social – non c'è alcuna minaccia né per l'Unione europea nel suo insieme e né per i Paesi limitrofi in particolare”. Una rassicurazione che però non convince. Se è vero che Minsk non ha intenzione di varcare i confini con la Polonia o di porre nel mirino Paesi Ue, è altrettanto vero che più di un dubbio potrebbe nascere riguardo le intenzioni sull'Ucraina. Tanto più che in nottata si è avuta la notizia della telefonata tra Putin e il presidente Lukashenko.
Quest'ultimo è fedele alleato del Cremlino nella guerra in Ucraina. Il capo dello Stato bielorusso, difeso nel 2020 da Mosca all'indomani delle proteste di piazza contro la sua rielezione, ha offerto alla Russia le proprie basi e il proprio territorio. Sono entrate ad esempio dalla Bielorussa le prime truppe inviate da Putin verso Kiev. L'Ucraina non a caso ha sempre considedato la Bielorussia come parte in causa nel conflitto, non un Paese terzo. Tanto è vero che più volte la delegazione del presidente Zelensky ha espresso pareri negativi sulla possibilità di ospitare negoziati in territorio bielorusso.
La Bielorussia potrebbe entrare in guerra?
Per questo delle esercitazioni avviate a sorpresa dopo una conversazione tra Putin e Lukashenko non possono non destare almeno delle perplessità. Possibile che dal Cremlino siano arrivate precise indicazioni a cui il presidente bielorusso deve dare seguito. Nel comunicato del ministero della Difesa di Minsk si sottolinea il carattere esclusivamente difensivo delle esercitazioni, volto a valutare risposte in caso di crisi. Ma nulla esclude la possibilità che i movimenti di queste ore siano propedeutici a un ingresso della Bielorussia in guerra oppure alla risposta di una "provocazione" proveniente dall'estero e che giustificherebbe l'entrata in scena di Minsk.
Già altre volte, da quando è scoppiata la guerra, si è dato per imminente l'ingresso di truppe bielorusse in Ucraina. Un'eventualità poi non verificatasi. Diversi analisti sono concordi nel dire che Mosca potrebbe chiedere un ulteriore sforzo a Lukashenko.
Ma, al tempo stesso, che per quest'ultimo giustificare un intervento diretto sarebbe molto difficile. Sia perché i suoi stessi generali hanno avuto modo di vedere le difficoltà incontrate dalla Russia sul campo. E sia perché, al suo interno, il presidente bielorusso non gode di ampio sostegno popolare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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