Bimba rapita, violentata e affogata: lo stupro choc in Pakistan

I due responsabili sono stati colti sul fatto e riconosciuti dagli uomini che avevano dato avvio alle ricerche della piccola, uscita ore prima di casa per seguire delle lezioni

Bimba rapita, violentata e affogata: lo stupro choc in Pakistan

Terribile notizia di abusi e violenze commessi nei confronti di una bimba di soli 8 anni, che è stata rapita, stuprata ed infine uccisa da due uomini in un villaggio del distretto di Nowshera, centro situato nel Khyber Pakhtunkhwa, provincia a nordest del Pakistan.

I responsabili, che hanno inutilmente tentato di fuggire, sono già stati arrestati, secondo quanto riferito dalla stampa estera su segnalazione delle autorità locali.

Durante il pomeriggio dello scorso sabato, per la precisione intorno alle 15, la piccola si era allontanata dalla propria abitazione nella zona di Kaka Sahib per raggiungere la madrasa locale e seguire delle lezioni.

Essendosi fatto tardi e non vedendola rientrare a casa, i genitori della piccola, identificata come "Auz Noor", hanno diffuso la notizia tra parenti ed amici e dato inizio alle ricerche. Mentre la zona circostante veniva controllata in modo capillare dai partecipanti, improvvisamente due individui del posto sono sbucati fuori da un serbatoio utilizzato per l'irrigazione, iniziando a correre a perdifiato per allontanarsi dal posto.

Si trattava degli aggressori della bimba, colti sul fatto proprio mentre stavano affogando la vittima dopo averla stuprata. Temendo di essere scoperti, quindi, i malviventi hanno abbandonato il corpo di "Auz Noor" nel serbatoio e se la sono data a gambe. "Noor è scomparsa e il suo corpo è stato recuperato sabato sera da un serbatoio d'acqua destinato a innaffiare i raccolti”, ha raccontato un funzionario della polizia locale, come riportato dal “Tribune”.

Una fuga comunque inutile, dato che coloro che erano impiegati nelle ricerche della piccola erano riusciti ad identificare i due responsabili, vale a dire Abshaar Shah e Rafiqul Wahab.

La bimba, che presentava evidenti segni di violenza sul corpo, è stata estratta dal serbatoio e soccorsa prontamente, quando purtroppo era per lei oramai troppo tardi. La corsa in ospedale per cercare di salvare la sua vita è stata vana: “Auz Noor” è deceduta durante il tragitto in ambulanza.

L'autopsia, tra l'altro, ha rivelato anche i segni dell'avvenuta violenza sessuale, commessa poco prima della sua uccisione dai due criminali.

La ricerca di questi ultimi è scattata immediatamente all'interno della piccola comunità di Kaka Sahib. Catturati, i responsabili sono finiti dinanzi al Jirga, un'assemblea tradizionale locale, che li ha giudicati colpevoli costringendoli a confessare l'omicidio e le violenze compiute davanti a una telecamera.

Ora entrambi sono stati consegnati alle forze dell'ordine locali. Confessate le atrocità commesse, i due si trovano dietro le sbarre del carcere, dove attendono lo svolgimento del processo a loro carico.

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