In Romania è bufera sulla Chiesa ortodossa nazionale, dopo un incidente capitato in seguito a un battesimo, con la morte di un neonato che aveva appena ricevuto tale sacramento. Nel dettaglio, il piccolo è deceduto subito dopo l’immersione rituale, con conseguenti polemiche e sollecitazioni affinché i vertici ecclesiastici modifichino la cerimonia in questione. Nella nazione est-europea, circa l’80% dei cittadini si dichiara cristiano ortodosso e la Chiesa romena è una delle istituzioni più rispettate dalla popolazione. I battesimi ortodossi vengono abitualmente festeggiati nel Paese citato con grandi partecipazioni di persone, come i matrimoni. Il recente battesimo finito in tragedia si è svolto lunedì scorso in una chiesa di Suceava, località nel nord-est della Romania.
A ricevere il sacramento è stato un bambino di sei settimane, che è stato allora, come prevede il rito ortodosso, immerso per tre volte con tutto il corpo, testa compresa, nel fonte battesimale. L’immersione integrale simboleggia, nel credo cristiano, il passaggio del neonato dalla morte spirituale, rappresentata dal peccato originale, a una nuova vita in Cristo. Proprio tale immersione completa, in base alle ricostruzioni fatte dagli inquirenti, avrebbe però causato al malcapitato un arresto cardiaco letale. Nonostante i soccorsi immediati e il ricovero d’urgenza in ospedale, non c’è stato infatti nulla da fare per il bimbo. Di conseguenza, è subito scattata un’inchiesta a carico del sacerdote che aveva appena immerso nel fonte il bambino ed è stata anche disposta un’autopsia sul corpo del bimbo. Quest’ultima ha recentemente rivelato la presenza di liquido nei polmoni della vittima, rafforzando così la tesi circa la correlazione tra l’immersione rituale e il decesso. Il celebrante è per il momento indagato per omicidio colposo. Secondo la testimonianza del padre del piccolo, il sacerdote avrebbe immerso per tre volte il neonato nonostante quest'ultimo piangesse disperatamente e ha inoltre accusato apertamente il religioso di avere fatto così "bere acqua" al bimbo.
Mentre proseguono gli accertamenti sull’accaduto, numerosi internauti si sono attivati per sottoscrivere una petizione web diretta a ottenere una modifica al rito battesimale ortodosso. In particolare, tale petizione, che ha già raccolto 56mila adesioni, sollecita il cambiamento citato evidenziando che “la morte di un neonato a causa di questa pratica è una tragedia enorme. Questo rischio deve essere escluso per la gioia del battesimo”. Gli ideatori della campagna hanno lanciato l’iniziativa in questione sulla base del fatto che la tragedia di Suceava non sarebbe, nella storia della Chiesa romena, l’unico caso di decesso legato a un rito battesimale, dato che si sarebbero infatti verificati in passato già molti altri episodi simili. La petizione partita su Internet sembra avere subito ottenuto appoggi tra gli ambienti ecclesiastici, in quanto a favore della prima si è apertamente schierato Vasile Banescu, portavoce della Chiesa nazionale. Egli è appunto un esponente delle autorità ortodosse che da tempo suggerisce di abolire l’immersione completa dei bambini nel corso dei battesimi e ha contestualmente avanzato l’idea per cui i sacerdoti potrebbero limitarsi a versare acqua sulla fronte dei neonati per battezzarli, anziché immergerli nel fonte.
Tale apertura di Banescu ha però provocato immediatamente la dura reazione dell’ala tradizionalista della Chiesa, con diversi vescovi romeni che hanno già manifestato la loro contrarietà a qualsiasi ipotesi di modificare la millenaria liturgia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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