Sono tornate in libertà alcune delle 110 studentesse che lo scorso 19 febbraio erano state rapite a Dapchi, località nel nord della Nigeria. Un portavoce del presidente Muhammadu Buhari, Garba Shehu, ha confermato che i militanti jihadisti di Boko Haram le hanno lasciate andare e aggiunto che si trovano ora in un posto sicuro dove vengono sottoposte a cure mediche.
La notizia diffusa dalla presidenza è stata confermata alle agenzie di stampa anche da Bashir Manzo, presidente dell'Associazione dei genitori delle ragazze scomparse, che ha aggiunto che anche sua figlia è tra le giovani che sono state liberate, riportate intorno alle otto di questa mattina da guerriglieri arrivati con un convoglio di nove veicoli, tra urla di "Dio è grande".
Al momento non si hanno notizie precise sul numero di studentesse liberate, ma è certo che molte di quelle sequestrate - tutte
tra gli 11 e i 18 anni - mancano ancora all'appello. Cinque ragazze sarebbero morte in cattività, ha detto a Reuters una di loro, Khadija Grema, che ha anche aggiunto che una loro compagna cristiana è ancora prigioniera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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