Questa è una fase concitata perché riguarda i confini amazzonici, ma la preoccuazione di Jair Bolsonaro per la visione che la Chiesa cattolica ha intenzione di promuovere per quelle zone di mondo parte da lontano. Il presidente del Brasile si muove su linee post ideologiche, ma papa Francesco è il pontefice della "teologia del popolo", che sta a significare pure gradimento nei confronti di quei movimenti che vogliono liberarsi dal giogo del capitalismo. C'è un fil rouge che lega l'organizzazione della conferenza sull'economia di Assisi, che si terrà nel 2020, e il Sinodo sull'Amazzonia, che avrà luogo invece durante il prossimo ottobre: la critica al modello di sviluppo contemporaneo.
Jorge Mario Bergoglio è convinto che trend economici come quelli fatti registrare negli ultimi decenni non possano continuare a dettare legge per molto: "Quando la società non ha più come fondamento il principio della solidarietà e del bene comune, assistiamo allo scandalo di persone che vivono nell’estrema miseria accanto a grattacieli, alberghi imponenti e lussuosi centri commerciali, simboli di strepitosa ricchezza". Il pontefice argentino lo ha dichiarato a metà dello scorso gennaio, attaccando quella che i marxisti chiamerebbero "accumulazione di capitale nelle mani dei pochi" e richiamando tutti alla condivisione. Lo scenario paventato da Bolsonaro un paio di giorni fa prevede che la Chiesa panamozzica stringa un patto con le popolazioni indigene, pure al fine di scorporare quei territori dalla sovranità brasiliana. Il leader brasiliano non ha nascosto la sua preoccupazione. "Si tratta - ha detto il leader conservatore, come si legge sull'Ansa - della 'triple A', un territorio di 136 milioni di ettari, che include le Ande e l'Amazzonia, fino all'Atlantico: una grande fascia che verrà posta sotto controllo mondiale, in nome della protezione ambientale".
L'Instrumentum laboris sul Sinodo, cioè il testo di preparazione sottoposto ai vescovi partecipanti, affronta temi spinosi da un punto di vista dottrinale, ma riguarda, e da vicino, pure il futuro politico dell'Amazzonia. La "Chiesa indigena" - come l'ha chiamata il cardinale Hummes - può usare l'ecologismo integrale per giocare di sponda con le popolazioni amazzoniche, provando a mettere in crisi la dipendenza di quei territori da quei fattori che lo stesso porporato ha elencato: "imprese", "politica" e "resistenze".
La parziale messa in discussione del celibato è di sicuro il focus dottrinale dell'appuntamento ottobrino.
L'intesa tra le istituzioni cattoliche e gli indigeni, però, può raffigurare la spada di Damocle sui progetti futuri per l'Amazzonia del leader del Partito Social-Liberale. Bolsonaro, anzitutto, si opporrà a qualunque ipotesi di smembramento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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