Jair Bolsonaro ha fatto istituire un centro operativo all'interno del palazzo presidenziale per identificare le fake news circolanti sui social network riguardanti il proprio governo.
Come riportato dal quotidiano brasiliano O Estado de Sao Paulo, circa cinquanta persone lavorano per adempiere questa funzione in un apposito ufficio situato nel Palácio do Planalto, cioè la sede ufficiale della Presidenza del Brasile che sorge nella capitale del Paese, Brasilia.
I compiti del centro anti fake news sono molteplici. Gli specialisti della comunicazione arruolati devono prima di tutto monitorare gli account ufficiali istituzionali del governo brasiliano, quindi intercettare le notizie considerate false e "virali" che lo attaccano direttamente. Nel mirino finiscono insomma tutte quelle affermazioni potenzialmente lesive per l'immagine del governo che hanno ricevuto il più alto numero di apprezzamenti dagli altri utenti.
In un secondo momento, gli esperti elaborano pronte risposte da girare alla popolazione con l'intenzione di smentire opinioni considerate fake news. In che modo? Per creare un canale diretto con i cittadini ed enunciare il punto di vista istituzionale di Brasilia, lo scorso 22 agosto è stato creato l'account @secomvc.
Questo profilo pubblica quotidianamente infografiche piene di dati e statistiche che attestano i vari traguardi raggiunti da Bolsonaro. La media è di una decina di post al giorno.
Come funziona il centro operativo anti fake news
Facciamo un esempio: alcuni cittadini attaccano il governo sostenendo che in molte città esiste un elevato problema di sicurezza, e questa presa di posizione diventa virale, quindi potenzialmente dannosa per l'attuale leadership. Il centro anti fake news entra in azione rilevando la lamentela e pubblicando un post su @secomvc in cui spiega che con l'arrivo di Bolsonaro sono calati i crimini e gli omicidi.
Molte volte è il presidente in persona che imposta il tono dei bollettini istituzionali da pubblicare.
La critica più diffusa è che la semplice affermazione virtuale di un cittadino insoddisfatto rischia di essere considerata alla stregua di una notizia falsa, e quindi meritevole di essere isolata in tutti i modi, in barba alla libertà di espressione.
C'è poi chi teme che il governo possa utilizzare il centro operativo per tracciare gli utenti contrari a Bolsonaro, molti dei quali di sinistra e vicini all'ex presidente Lula.Il processo mediatico contro Bolsonaro, intanto, è già partito. Poco importa se il centro operativo intende legittimamente dare una risposta istituzionale ufficiale agli umori della rete, senza secondi fini nascosti.
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