La BRI 8 anni dopo: i benefici della Belt and Road

Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato gli obiettivi di sviluppo ad alta qualità dell’Iniziativa, tra cui il “miglioramento della vita del popolo”

La BRI 8 anni dopo: i benefici della Belt and Road

Nel terzo Simposio sulla costruzione di “Belt and Road (BRI)” tenutosi il 19 novembre a Beijing, il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato gli obiettivi di sviluppo ad alta qualità dell’Iniziativa, tra cui il “miglioramento della vita del popolo”.

Otto anni dopo

In realtà, il “miglioramento della vita del popolo” coincide con l’intenzione originale della Cina, che ha lanciato l’Iniziativa Belt and Road otto anni fa. Negli ultimi 8 anni, dal Corridoio economico Cina-Pakistan al Corridoio economico Cina-Mongolia-Russia, dalla ferrovia Mombasa-Nairobi alla ferrovia ad alta velocità Jakarta-Bandung, la “Belt and Road” ha apportato alle popolazioni dei paesi lungo la Belt and Road benefici tangibili tramite le varie misure specifiche.

L’approfondimento di fiducia politica reciproca, interconnessione, commercio senza ostacoli, integrazione finanziaria e scambi culturali, “l’ampliamento della dimensione del commercio con i paesi limitrofi e l’incoraggiamento dell’importazione dei più beni ad alta qualità”, “lo sviluppo dell’e-commerce Belt and Road e la costruzione del quadro per la cooperazione digitale”... Nel Simposio, il presidente Xi ha fatto un’importante disposizione relativa allo sviluppo ad alta qualità dell’Iniziativa “One Belt and One Road”.

Lo sviluppo della BRI

Si vede che questa disposizione è basata sulle esperienze di successo degli 8 anni passati e presenta anche delle modifiche per adattarsi all’attuale situazione. In questi 8 anni, “Belt and Road” ha fatto prosperare delle parti del mondo, diventando un prodotto pubblico internazionale popolare e una piattaforma dove la Cina mostra gli suoi impegni per ampliare l’apertura all’estero e promuovere la costituzione della comunità umana dal futuro condiviso.

Ciò ha spinto dei media occidentali prevenuti a cambiare l’atteggiamento. La rivista statunitense “News Week” ha definito “Belt and Road” come “uno dei progetti economici di maggiore successo e massima influenza". Secondo le statistiche, negli ultimi otto anni, la Cina ha investito quasi 140 miliardi di dollari nei paesi aderenti all’iniziativa, e nei quali le aziende cinesi hanno creato 330.000 posti di lavoro. Inoltre, nei primi 10 mesi del 2021 sia il numero di treni della China-Europe Railway Express che il volume delle merci trasportate a bordo hanno superato le quantità raggiunte nel 2020, realizzando una doppia crescita dei treni e delle merci.

Numeri da record

Da gennaio a ottobre hanno operato in tutto 12.605 treni che hanno trasportato 1,126 milioni di TEU di merci, con un aumento rispettivamente del 26% e del 33% su base annua. Negli ultimi anni China-Europe Railway Express opera in modo stabile e sicuro ed è favorita dal mercato internazionale della logistica, diventando un importante canale strategico per il commercio internazionale.

Il discorso pronunciato da Xi Jinping durante la terza Conferenza sulla costruzione della “Belt and Road” ha avuto ampia risonanza in Cina e tra il personale proveniente da molti paesi stranieri. Wu Jianguo, capo del Dipartimento degli Investimenti Esteri e della Cooperazione Economica del Dipartimento del Commercio della Provincia dello Shandong, ha detto che il prossimo passo è quello di approfondire la cooperazione economica e commerciale tra lo Shandong e i paesi aderenti all’iniziativa “Belt and Road”, in modo da dare maggiori contributi alla costruzione della “Belt and Road”.

La direttrice del Dipartimento del Commercio della provincia dello Shaanxi, Zhao Jing, ha sottolineato la necessità di continuare a promuovere lo sviluppo di nuove industrie e nuovi modelli di innovazioni del commercio estero ed espandere nuovi spazi di cooperazione internazionale.

Tra vantaggi e benefici

Ivona Ladjevac, vice direttrice dell'Istituto serbo di politica ed economia internazionale, ha osservato che negli ultimi otto anni l’iniziativa Belt and Road ha apportato benefici ai paesi partecipanti. Secondo lei c’è la possibilità che in futuro aumentino e si espandano i campi inerenti alla costruzione della Belt and Road, all’interno dei quali lo sviluppo verde a bassa intensità di carbonio diventerà un nuovo nucleo di crescita della cooperazione.

Francesco Maringiò, presidente dell’Associazione italo-cinese per la promozione della Nuova Via della Seta ed esperto di questioni cinesi, ritiene che Il rapporto tra Italia e Cina lungo le Vie della seta è destinato ad essere speciale: “Il Belpaese, oltre ad essere un membro fondatore dell’Asian Infrastructure Investment Bank è lo storico terminale della Via della Seta e dispone di alcuni vantaggi competitivi evidenti rispetto ad altri partner europei, perché capace di assommare convenienze logistiche (sia quella via mare che via terra) a competitività industriale e a innovazione tecnologica e anche con la cultura. E questo non è un aspetto secondario: Italia e Cina si percepiscono come civiltà culturali e quindi dispongono di un patrimonio artistico che meraviglia il mondo intero e che arricchisce la cooperazione bilaterale e lo sviluppo della BRI in una dimensione culturale unica.”

Il discorso che il Presidente cinese Xi Jinping ha dato in occasione di questo simposio sulla Via della Seta è molto importante perché ci aiuta a comprendere la visone globale della Cina per la risoluzione dei problemi internazionali, e soprattutto ci aiuta a capire come loro vivono questo progetto della Via della Seta. È molto spesso qui in occidente lo vediamo legato principalmente a questioni commerciali e economiche, o logistiche, che invece nella diligenza cinese più dimensioni che vengono tenute in considerazioni.

Per esempio, è interessante notare che il presidente cinese abbia più volte parlato della transizione ecologica, dei contributi che la Cina può portare ai vari paesi per aiutare questo processo di transizione ecologica, è legato a questo tema della salvaguardia dell’ambiente e del rapporto tra l’uomo e la natura, anche il tema della sfida comune nel contenimento nella sconfitta della pandemia. Sono degli approcci che mettono in qualche modo l’uomo al centro, cercando di offrire delle soluzioni comuni a problemi che l’umanità vive nel suo complesso”, ha aggiunto Francesco Maringiò.

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