Quando ancora non era stato eletto lo aveva promesso: cambieremo radicalmente la politica americana sull'ambiente e l'energia. E una volta insediatosi alla Casa Bianca Donald Trump sta mantenendo le promesse. Al termine del vertice del G7 sull'energia, svoltosi a Roma, il ministro italiano dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, fa sapere che "non è stato possibile firmare una dichiarazione congiunta". Poi ha spiegato il motivo: "Gli Usa stanno rivedendo le loro politiche energetiche e quindi hanno chiesto più tempo per definire le loro politiche anche rispetto all'accordo di Parigi sul clima".
Il dibattito con gli Stati Uniti però, assicura Calenda, "è stato molto costruttivo" e "non c’è stato alcun tipo di frizione". "Rispettiamo che l’amministrazione Usa è in una fase in cui sta rianalizzando la propria posizione. Non c’è stato alcun tipo di frizione sui singoli punti, l’approccio è stato molto positivo". Il ministro ha poi reso noto che "l’impegno a implementare l’accordo di Parigi rimane forte e deciso per tutti i Paesi dell’Unione europea".
Calenda si è soffermato anche sul Tap, che nelle ultime settimane ha suscitato grandi proteste in Puglia: "L’approdo del Tap è stato discusso tra 14 alternativi, è un
processo in implementazione, è durata moltissimo la fase di discussione e cambiarlo adesso vorrebbe dire che non lo facciamo". Poi ha ribadito l'impegno dell'Italia: "Dobbiamo fare l’infrastruttura".
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