Cameron manda le navi in Libia per fermare i flussi di profughi

Londra schiera la Hms Enterprise per contrastare il traffico di uomini: se va in porto l'accordo con la Turchia il fronte caldo dell'immigrazione rischia di tornare ad essere quello del Mediterraneo centrale

Cameron manda le navi in Libia per fermare i flussi di profughi

Contro una nuova ondata di sbarchi scende in campo la Royal Navy.

Il primo ministro britannico David Cameron intende schierare nel Mediterraneo meridionale la nave Hms Enterprise per monitorare le partenze dalle coste della Libia. La notizia, riportata dai media inglesi, arriva nelle ore cruciali in cui a Bruxelles i leader della Ue si riuniscono per chiudere l'accordo con la Turchia proprio sull'emergenza migranti.

La rotta che passa dal mar Egeo e quindi dai Balcani, però, non è l'unico fronte caldo. Con l'arrivo dell'estate, complice l'instabilità del Nordafrica e il probabile (seppur non ancora certo) impegno turco a "sigillare" l'Egeo, gli esperti si attendono una forte ripresa dei flussi di migranti verso la Sicilia.

La Enterprise incrocerà dunmque davanti alle coste libiche per intercettare e bloccare i trafficanti di uomini. Secondo fonti britanniche interpellante dall'Independent, i barconi potrebbero essere rispediti verso l'Africa per essere distrutte, sul modello dell'operazione in capo alla Nato che verrà messa in atto fra Turchia e Grecia.

"Oggi dobbiamo concentrarci nel distruggere il business dei trafficanti - ha spiegato Cameron da Bruxelles - Rompendo il nesso tra l'imbarcarsi e l'automatico riconoscimento di un posto in Europa.

Se riusciamo a stipulare un accordo con la Turchia che riporti indietro i migranti approdati sulle isole greche sarebbe un ottimo passo, ma non bisogna dimenticarsi della Libia.

Oggi a Taranto sono arrivate 592 persone soccorse nei giorni scorsi dalla guardia costiera nel Canale di Sicilia mentre andavano alla deriva su alcuni gommoni.

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