Secondo il cardinale Raymond Leo Burke "la maggior parte degli atti di abusi sessuali sono in realtà atti omosessuali commessi con giovani adolescenti".
La denuncia è stata lanciata dal porporato americano attraverso un intervista concessa a Thomas McKenna, il presidente dell’americana Catholic Action for Faith and Family.
"C'è stato un tentativo studiato di ignorare o negare questo rapporto con l’omosessualità", ha dichiarato il cardinale. "Sembra chiaro che in effetti esista una cultura omosessuale, non solo tra il clero ma anche all'interno della gerarchia, che deve essere purificata alla radice. È ovviamente una tendenza che è disordinata".
Il porporato americano, senza peli sulla lingua, ma sempre con carità, è noto per la difesa della tradizione bimillenaria della Chiesa che si articola nell’intima e indivisibile connessione tra Tradizione apostolica, Sacra Scrittura e Magistero della Chiesa.
Questa sua missione lo ha portato ad entrare in disaccordo anche con qualche scelta del Papa regnante. In particolare è nota la lettera, firmata con altri tre porporati, mediante la quale esprimeva a Papa Francesco dei "Dubia" in merito a dei contenuti riportati dall’esortazione post sinodale Amoris Laetitiae.
Raymond Leo Burke, punto di riferimento di gran parte dell’episcopato americano non "catto-progressista", adesso ha fatto sentire la sua voce anche su un tema scottante per la Chiesa americana.
"L'atto sessuale non ha alcun significato se non tra un uomo e una donna nel matrimonio poiché l'atto coniugale è per sua stessa natura per la procreazione", ha rilanciato l’alto prelato, che ha citato come circostanza aggravante la cultura contro la vita in cui vive l’Occidente, la cultura contraccettiva che separa l'atto sessuale dall'unione coniugale.
"Credo che sia necessario riconoscere apertamente che abbiamo un problema molto grave di una cultura omosessuale nella Chiesa, specialmente tra il clero e la gerarchia, che deve essere affrontato onestamente ed efficacemente".
Il Cardinal Burke, dopo avere ricordato che non sono necessarie nuove procedure perché già esistono, da secoli, nella disciplina della Chiesa, ha puntato l’indice sulle azioni efficaci per sanzionare i responsabili e vigilare per evitare che simili situazioni si ripresentino.
Per l’ex prefetto vaticano della Segnatura Apostolica, una conferenza dei vescovi non può essere investita della responsabilità della questione degli abusi.
"È il Romano Pontefice che ha la responsabilità di disciplinare queste situazioni, ed è lui che deve agire seguendo le procedure che sono date nella disciplina della Chiesa. Così si affronterà la situazione in modo efficace".
Il Cardinale Burke ha messo in guardia i fedeli cattolici anche dalla grande tentazione che la giustificata rabbia su questi atti gravemente immorali porti a perdere la fede nella Chiesa o ad essere arrabbiati con la Chiesa, "invece di arrabbiarci con coloro che, anche se hanno avuto la più alta autorità nella Chiesa, hanno tradito
quell'autorità e hanno agito in modo immorale".Per tale motivo il Cardinale Patrono del Sovrano Ordine Militare di Malta ha invitato ad allontanare dallo stato clericale i pastori che sono andare fuori strada, anche in modo grave.
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