Catalogna nel caos: gli indipendentisti tornano al voto

Il presidente catalano convoca le elezioni anticipate a causa delle fratture crescenti in seno al mini parlamento regionale; Quim Torra mette a nudo le divisioni sul modo migliore per ottenere l'indipendenza dalla Spagna

Catalogna nel caos: gli indipendentisti tornano al voto

Il presidente separatista della Catalogna, Quim Torra, ha annunciato che indirrà a breve un'elezione regionale a causa delle crescenti divisioni e del deterioramento del rapporto tra i due partiti a favore dell'indipendenza nel suo governo di coalizione. In un macro contesto particolarmente delicato in Spagna, questo potrebbe comportare un'ulteriore instabilità del Paese.

Durante un accorato discorso che ha messo a nudo le divisioni tra il suo partito di centrodestra - Insieme per la Catalogna - e la Sinistra repubblicana catalana (ERC - Esquerra Republicana de Catalunya, in spagnolo: Izquierda Republicana de Cataluña, nda), Torra ha dichiarato: "Nessun governo può lavorare senza unità, senza una strategia comune condivisa e senza lealtà tra i partner". Dalle affermazioni durante il discorso-denuncia, pare che le elezioni siano programmate subito dopo l'approvazione del bilancio del parlamento regionale di quest'anno - un processo che potrebbe richiedere mesi e dar luogo alla consultazione verso maggio o giugno.

Le due formazioni politiche hanno opinioni e strategie molto diverse, se non diametralmente opposte, sul modo migliore per ottenere l'indipendenza dalla Spagna. Insieme per la Catalogna, ad esempio, ha optato per una comunicazione più aggressiva allo scopo di mantenere tensioni elevate sul governo centrale, mentre ERC sostiene un approccio più pragmatico e misurato al fine di negoziare rapidamente in modo indolore.

La situazione è precipitata lunedì scorso, quando ERC ha rifiutato di sostenere i tentativi di Torra di conservare il proprio diritto di voto e la propria funzione rappresentativa, dopo essere stato privato del suo status di deputato regionale dal consiglio elettorale spagnolo per aver rifiutato di rimuovere i simboli a favore dell'indipendenza dagli edifici pubblici durante la campagna per le elezioni generali spagnole di aprile.

“A questa legislatura non è rimasto alcun percorso politico; si è giunti alla fine", ha detto Torra mentre annunciava le imminenti elezioni anticipate, aggiungendo che la fiducia reciproca dei due partiti indipendentisti nell'ultima settimana era stata "compromessa e visibilemente danneggiata".

Ripercorrendo brevemente la turbolenta storia recente della Catalogna, Il governo regionale del predecessore e stretto alleato di Torra, Carles Puigdemont, mise in scena un fallito tentativo di secessione dalla Spagna nell'autunno del 2017, quando tenne un referendum unilaterale e illegale sull'indipendenza al quale seguì una dichiarazione unilaterale di indipendenza.
Il governo spagnolo rispose destituendo Puigdemont - che successivamente fuggì in Belgio per evitare l'arresto - prendendo il controllo della Catalogna a distanza e convocando una rapida elezione regionale.
Tuttavia, l'azzardo fallì dopo che i tre partiti a favore dell'indipendenza mantennero la maggioranza assoluta nel parlamento regionale da 170 seggi.

Nell'ottobre dello scorso anno, la corte suprema spagnola ha incarcerato nove leader separatisti catalani per i loro ruoli a favore dei moti popolari per l'indipendenza. Il verdetto provocò una rabbiosa risposta da parte di molti catalani e portò a giorni di violenti scontri per le strade di Barcellona e dell'intera comunità autonoma.

I risultati delle prossime elezioni regionali saranno attentamente monitorati da Madrid. Il governo di coalizione guidato dal primo ministro socialista spagnolo, Pedro Sánchez, è stato in grado di prendere il potere e di ottenere i numeri per la governabilità solo dopo che ERC si è astenuta dal voto di fiducia all'inizio di questo mese, in cambio di colloqui per trovare una soluzione politica alla crisi territoriale.

Sánchez e Torra dovrebbero incontrarsi a Barcellona la prossima settimana per il primo round di colloqui sulla questione.

La Catalogna rimane abbastanza equamente divisa sulla questione dell'indipendenza. I partiti a favore dell'indipendenza non sono mai riusciti a ottenere il 50% dei voti alle elezioni regionali.

Nel frattempo, il sostegno popolare alla secessione dalla Spagna - che ha raggiunto il picco dei consensi al 48,7% nell'ottobre 2017 - è, attualmente, al 43,7%, con il 47,9% dei catalani contrari all'indipendenza. L'esito dell'elezione anticipata di maggio o giugno, a questo punto, rappresenta una svolta cruciale per la questione catalana e dell'intero Paese.

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