Il nome circolava da giorni, insieme a quelli del collega Bekir Bozdağ, attualmente al ministero della Giustizia e di Numan Kurtulmuş, attuale vice-premier, con più defilato Berat Albayrak, ministro dell'Energia, nome emergente dell'Akp (e genero del presidente Recep Tayyip Erdoğan).
La conferma che l'intuizione di chi puntava su Binali Yıldırım come prossimo leader della maggioranza in Turchia era azzeccata è arrivata questa mattina, quando l'Akp ha annunciato ufficialmente che l'attuale ministro dei Trasporti sarà il candidato al prossimo Congresso straordinario, indetto dopo le dimissioni - più o meno volontarie - dell'ex premier Ahmet Davutoğlu.
L'annuncio del passo indietro del primo ministro è arrivato esattamente due settimane fa, sulla scia di una crescente spaccatura tra lui e il presidente Erdoğan. Non a caso per giorni la stampa filo-governativa ha battuto sullo stesso tema: la volontà di Davutoğlu di fare "di testa sua", mantenendo un profilo troppo netto per un partito che punta a trasformare la Turchia in una repubblica presidenziale.
Da sempre con Erdoğan
Il prossimo premier - hanno commentato fin da subito gli analisti - avrebbe dovuto essere un "fedelissimo". Un sondaggio condotto nei giorni scorsi tra centinaia di quadri dell'Akp aveva evidenziato in Binali Yıldırım la figura più gradita al partito. Per lungo tempo ministro dei Trasporti, ma accanto a Erdoğan già negli anni Novanta, quando l'attuale presidente turco era sindaco di Istanbul e lui a capo della IDO, la compagnia dei traghetti.
61 anni, di famiglia curda, è stato tra i fondatori dell'Akp. Ministro con quattro governi consecutivi dello stesso colore, e poi ancora una volta, aveva sfidato Davutoğlu nel 2014, proponendosi per la leadership della formazione. In passato candidato sindaco a Izmir (Smirne), aveva perso contro l'avversario repubblicano del Chp, Aziz Kocaoğlu.
Spesso citato come "l'uomo dei progetti", per il numero di grandi opere realizzate durante gli anni in cui ha guidato il dicastero, Yıldırım fu coinvolto nel 2004 in un'inchiesta per lo schianto di un treno in servizio sulla linea ad alta velocità tra Istanbul e Ankara. 41 persone persero la vita. In quell'occasione il ministro non si dimise e nel 2012 il caso fu chiuso per prescrizione.
Il prossimo governo
La scelta del ministro dei Trasporti come candidato è di fatto già un'investitura. Al Congresso di domenica, Yıldırım si presenterà senza sfidanti, per un'elezione formale e per vedersi poi affidato da Erdoğan il compito di formare un nuovo governo.
Nell'immediato futuro il parlamento dovrà discutere del molto controverso piano dell'Akp per eliminare l'immunità politica. Una mossa che l'opposizione denuncia come un tentativo di mettere a tacere il dissenso e "realizzare un golpe", mentre la maggioranza presenta come il mezzo con cui colpire i filo-curdi del Hdp, considerati troppo vicini alla guerriglia del Pkk, definito formazione terroristica in Turchia.
"La nostra nazione dovrebbe stare tranquilla, cancelleremo il problema del terrorismo dall'agenda della Turchia".
Yıldırım l'ha detto appena prima di annunciare una visita a Diyarbakır, città spesso descritta come la "capitale" dei curdi in Turchia e di recente colpita da un attentato che ha fatto molte vittime. Un gesto quanto mai simbolico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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