Per la prima volta nella storia, la Cina ha effettuato un’esercitazione di fuoco reale con l’unica portaerei attualmente in servizio, la Liaoning. Secondo il Ministero della Difesa cinese, il vettore ha partecipato a delle manovre congiunte con altre dieci unità della Marina, in ruolo di gruppo da battaglia combinato, nel mare di Bohai, ritenuta baia storica da Pechino. La Liaoning, secondo vettore della classe Admiral Kuznetsov che risale all’era sovietica, si differenzia dalle portaerei degli altri paesi per dimensioni e capacità. Anche se la sua capacità complessiva è ostacolata dalla sua centrale elettrica relativamente inefficiente e dal sistema di lancio (ski jump a differenza delle catapulte a vapore), il vettore rappresenta un passo importante nel promuovere la capacità di proiezione globale della Cina. La Lianoning ha lanciato i suoi Shenyang J-15 (versione cinese del Sukhoi Su-33 russo di quarta generazione), alcuni dei quali equipaggiati con missili aria-aria PL-12 ed antinave YJ-83, contro obiettivi reali. La portaerei cinese è stata coinvolta in diversi scenari di difesa antimissile reali. Pochi dettagli, infine, sul gruppo da battaglia che ha preso parte alle manovre a nord-est del mare di Bohai: dieci unità tra fregate e cacciatorpediniere, ma nessun riferimento a possibili sottomarini di scorta. Sebbene l’esercitazione sia avvenuta poco distante le coste cinesi e non lontano dal porto di partenza del vettore, rappresenta un prezioso strumento nella diplomazia navale.
La portaerei Liaoning
Entrata ufficialmente in servizio con l’Esercito Popolare di Liberazione lo scorso novembre, la portaerei da 60.000 tonnellate acquistata dall’Ucraina nel 1998 è stata totalmente rivista e modernizzata. L’autonomia della Liaoning è stimata in 45 giorni di navigazione, pari a settemila chilometri al massimo della velocità consentita, circa 32 nodi (secondo la stima del Pentagono non dovrebbe superare i venti). La Marina Militare cinese conferma un gruppo di volo standard formato da venti caccia imbarcati Shenyang J-15 e dodici piattaforme a rotore Changhe Z-18J (AEW) e Z-18F (ASW). Le limitazioni fisiche ed operative della Liaoning, indicano che potrebbe essere più adatta per svolgere missioni regionali, ma rappresenta un simbolo. Per raggiungere un livello di operazioni globali paragonabile a quella della Marina americana, la Cina avrà bisogno di decenni di esperienza.
La seconda portaerei di Pechino
Nel cantiere di Dailian, nel nord della Cina, continuano i progressi sullo scafo della seconda portaerei cinese, completamente assemblato. In corso i lavori per installare le attrezzature di bordo. Il secondo vettore cinese Tipo 001A, potrebbe essere varato entro poche settimane ed effettuare il suo primo pattugliamento nel 2018. Avrà un dislocamento di 50.000 tonnellate ed un sistema di alimentazione convenzionale. Sarà equipaggiata principalmente con i caccia Shenyang J-15 e medesimo ponte STOBAR della classe Admiral Kuznetsov. Sebbene efficace, il lancio STOBAR non è paragonabile al CATOBAR o Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery, decollo assistito da catapulta ma recupero arrestato presente sulle Nimitz statunitensi. La differenza sostanziale è che un vettore CATOBAR è in grado di lanciare velivoli dotati di maggior carburante e carico utile. I principali sistemi (propulsione, elettronica ed armamento) saranno realizzati in Cina. Presso la Huangdicun Airbase, i cinesi continuano a testare le piattaforme J-15 sia sulle catapulte a vapore che su quelle elettromagnetiche.
La terza portaerei cinese
Il terzo vettore non è stato ancora ufficializzato da Pechino, anche se le foto satellitari hanno confermato l’inizio dei lavori nei cantieri di Jiangnan Changxingdao, nell’area di Shanghai. Sono gli stessi analisti cinesi, sulle agenzie di stampa del paese, a giustificare l’esigenza di una terza portaerei per garantire i pattugliamenti armati a lungo raggio e per le missioni umanitarie. Fin dal 2013, le China Shipbuilding Industry hanno avviato gli studi per la propulsione nucleare sui vettori sfruttando il know-how acquisito con i sottomarini classe Han. L’energia nucleare conferisce al vettore la capacità di navigare per mesi senza i vincoli di logistica ed approvvigionamento del combustibile. Un vettore a propulsione nucleare sarebbe in grado di proiettare la potenza cinese al di là delle proprie acque territoriali, garantendo flessibilità senza precedenti.
L’importanze della tecnologia elettromagnetica
Le catapulte convenzionali sfruttano la pressione del vapore per lanciare il gruppo aereo imbarcato sulle portaerei. Per raggiungere l’efficienza energetica e concentrare la pressione ottimale per lanciare in sicurezza un velivolo, è necessario del tempo che limita inevitabilmente i tassi di sortita. Solitamente, una catapulta convenzionale necessita di 610 kg di vapore per lanciare un velivolo. L’Electro-Magnetic Aircraft Launch System, sfrutta la forza elettromagnetica combinata alla spinta dei motori dell’aereo ed alla velocità del vento. Sulla catapulta elettromagnetica non è necessaria alcuna riconfigurazione, diversamente da quanto avviene oggi per quelle a vapore che presentano dei limiti in base alla massa dei velivoli lanciati. Il sistema di lancio elettromagnetico consente flessibilità d’impiego per una varietà di piattaforme che possono decollare dal vettore a pieno carico. L’uso di una forza più costante e regolabile, infine, riduce lo stress sulla struttura degli aeromobili, poiché l’energia cinetica del velivolo in atterraggio è controllata da un motore elettrico. Nella tecnologia elettromagnetica, i quattro alternatori sviluppano il 29 per cento in più di energia, circa 121 megajoule, rispetto ai 95 megajoule della catapulta a vapore. I lanciatori EMALS e l’Advanced Arresting Gear sono stati sviluppati dagli Stati Uniti per le nuove portaerei classe Gerald R. Ford.
L’Advanced Arresting Gear sostituirà l’attuale sistema di arresto idraulico utilizzato sulle portaerei degli Stati Uniti. Il sistema AAG è stato progettato per una più ampia gamma di velivoli tra cui gli UCAV.
Il sistema elettrico prevede la decelerazione degli aeromobili durante le operazioni di recupero sulle portaerei, fornendo margini di affidabilità e sicurezza superiori rispetto agli attuali asset convenzionali. L’Advanced Arresting Gear utilizza semplici turbine ad assorbimento di energia accoppiate ad un motore a induzione per controllare con precisone le forze di arresto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.