In Cina è stata lanciata una startup che dava la possibilità di prendere in affitto un ombrello per qualche minuto: in meno di tre mesi sono spariti quasi tutti i 300 mila ombrelli messi a disposizione.
La sharing economy sta dilagando ormai in tutto il mondo, ma non sempre con successo, come dimostra questa storia raccontata dal South China Morning Post. "E Umbrella" è una startup cinese nata con l'obiettivo di dare alle persone sorprese dalla pioggia la possibilità di prendere in affitto un ombrello per qualche minuto. L’affitto dell’ombrello costava 6 centesimi di euro per mezz’ora e per accedere al servizio bisognava versare anche un deposito di 2,5 euro per disincentivare i furti.
Il servizio era stato attivato in 11 città della Cina, con i distributori di ombrelli collocati in distributori nei pressi delle stazioni ferroviarie e delle fermate degli autobus. Per prendere un ombrello era necessario scaricare un’applicazione, inquadrare il QR Code sul manico dell’ombrello e attendere una combinazione di 4 cifre per sbloccarlo e poterlo utilizzare.
"E Umbrella" aveva avviato le sue attività lo scorso aprile, dopo avere raccolto finanziamenti per circa 1,3 milioni di euro, ma, stando a quanto racconta il giornale asiatico, in meno di tre mesi la società ha perso quasi tutti i 300mila ombrelli che aveva messo a disposizione dei suoi clienti.
In parte, riporta South China Morning Post, è colpa della startup che non aveva dato informazioni sufficientemente chiare su come restituire gli ombrelli dopo il loro utilizzo. E così gli utenti se li sono tenuti.
Tuttavia, il fondatore di E Umbrella, Zhao Shuping, non si è
lasciato scoraggiare, anzi: ha detto di voler acquistare nuovi ombrelli, al costo di 7,74 euro l'uno, con l'obiettivo di arrivare entro fine anno a 30 milioni di ombrelli disponibili in decine di città in giro per la Cina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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