C'è voluto mezzo millennio per gettarsi il passato alle spalle, ma 500 anni dopo l'Inquisizione che cacciò dalla penisola iberica gli ebrei, i primi discendenti di chi allora dovette sopportare una vera e propria persecuzione iniziano a fare ritorno in Spagna e Portogallo.
Massacrati e costretti all'esilio, oppure alla conversione, gli ebrei sefarditi lasciarono le terre dove avevano vissuto fino a quel momento. Ora il governo di Lisbona ha reso la cittadinanza strappata allora ai primi tre discendenti di ebrei sefarditi (la parola deriva dall'ebraico Sefarad, che identica la Spagna) cacciati con l'editto del 1496.
La legge che prevede la "riparazione" è passata in Portogallo quest'anno e simultaneamente nella vicina Spagna. Entrambi i Paesi hanno deciso per una sorta di compensazione, prospettando la possibilità di ottenere la nazionalità ai discendenti di chi allora dovette partire.
Sono già 200 le richieste che sono arrivate in Portogallo.
Le prime accettate sono di due fratelli di Panama, i cui antenati vissero a Lisbona fino all'espulsione. In Spagna 4.302 ebrei sefarditi, residenti in Marocco, Turchia e Venezuela, hanno ottenuto subito la cittadinanza. Sono due milioni, secondo stime di El Pais, i discendenti di chi dovette lasciare precipitosamente la propria vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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