La società sudafricana Mtn, leader nel settore delle telecomunicazioni nel continente nero, è stata accusata negli Usa di avere “corrotto Al Qaida e i talebani”.
L’azienda, tra i primi otto operatori di telefonia mobile al mondo e con oltre 240 milioni di abbonati, è stata infatti citata in giudizio lo scorso venerdì, riferisce la Bbc, presso una Corte federale statunitense. A promuovere la causa contro il gruppo sudafricano, e altre cinque società rimaste anonime, sono stati i familiari di cittadini americani uccisi in Afghanistan per colpa di attentati terroristici.
Il fascicolo messo a punto dagli accusatori del gigante delle telecomunicazioni afferma che quest’ultimo avrebbe pagato i miliziani jihadisti attivi nel Paese asiatico per ottenerne la “protezione”.
In particolare, Mtn avrebbe elargito denaro alle sigle terroristiche affinché le sue torri di trasmissione installate in territorio afghano non fossero oggetto di alcun attacco da parte dei guerriglieri islamisti. “Comprando” la disponibilità di Al Qaida e talebani a non toccare tali torri, l’azienda si sarebbe così risparmiata onerosi investimenti necessari a rafforzare i sistemi di sicurezza a tutela di quelle sue infrastrutture.
L’atto di citazione prosegue asserendo, spiega la stessa emittente, che il denaro versato dai sudafricani ai jihadisti sarebbe finito a finanziare un’ondata di sanguinosi attentati sviluppatasi sempre in Afghanistan dal 2009 al 2017. Quei soldi, a detta degli accusatori di Mtn, si sarebbero appunto trasformati in “sostegno materiale a note organizzazioni terroristiche”.
Il presunto versamento effettuato dall’azienda a beneficio di Al Qaida e talebani, sostengono i promotori della causa, configurerebbe di conseguenza uno dei finanziamenti proibiti dalla normativa statunitense anti-islamismo e la condotta osservata in territorio afghano dal gruppo sudafricano equivarrebbe contestualmente a un crimine federale.
Mtn, fa sapere sempre la Bbc, ha reagito alla citazione in giudizio rimarcando di avere sempre agito, in ogni parte del mondo, nel rispetto dei valori dell’onestà e della trasparenza.
Tale azienda, ricorda il medesimo network, è stata però in passato già bersaglio di inchieste e insinuazioni.
Ad esempio, lo scorso febbraio, il gigante della telefonia mobile è stato accusato in patria di avere pagato una tangente a un diplomatico di Pretoria pur di riuscire ad aggiudicarsi un appalto miliardario messo a gara dal governo iraniano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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