Compostaggio umano: Washington primo stato Usa a legalizzare la pratica

Il provvedimento, firmato dal governatore democratico Jay Insee, entrerà in vigore nel maggio del 2020. Il compostaggio umano sarà un’alternativa alla sepoltura e alla cremazione

Compostaggio umano: Washington primo stato Usa a legalizzare la pratica

Resti mortali che danno nuova vita. Questa è l’idea alla base del compostaggio umano da avviare dopo il funerale, in alternativa alla sepoltura e alla cremazione.

Una pratica inusuale, oggetto di forti dubbi da parte di molti e forti critiche da ampi settori degli ambienti cattolici che riuscirono a bloccare l’approvazione della norma nel 2017. Nonostante le aspre polemiche, lo Stato di Washington, il primo negli Usa, ha deciso di legalizzare la trasformazione in fertilizzante di resti umani con un provvedimento firmato dal governatore democratico Jay Insee.

La legge entrerà, così, in vigore nel maggio del prossimo anno e consentirà la "recomposition" del defunto. Quest’ultimo verrà avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico e adagiato su un letto di materiale organico formato da trucioli di legno, erba medica e paglia.

L'aria all’interno della struttura verrà aspirata periodicamente, fornendo ossigeno per accelerare l'attività microbica. Si calcola che i resti del defunto vengano ridotti in compostaggio nel giro di un mese. Ad opera compiuta, il materiale prodotto può essere usati come concimi.

"È un'alternativa all'imbalsamazione e sepoltura e alla cremazione.

È naturale, sicura, sostenibile e comporterà in significativi risparmi in termini di emissioni e di utilizzo di terreno", ha commentato Katrina Spade, designer di Seattle e titolare di “Recompose”, la prima società ad offrire questo servizio. L’azienda punta a competere con l'industria funeraria che negli Usa genera 20 miliardi di dollari di fatturato.

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