Dalla Corea del Nord due missili contro il Giappone

Uno dei missili è arrivato nelle acque territoriali del Giappone, a 250 km a ovest della penisola di Oga, nella zona economica esclusiva (ZEE) dell’arcipelago, qualcosa che non succedeva dal 1956. Tokyo: "Minaccia gravissima"

Dalla Corea del Nord due missili contro il Giappone

La Corea del Nord non perde il vizio. Stamani ha lanciato due missili balistici verso il Giappone: uno è arrivato nelle acque territoriali del Sol levante, a 250 km a ovest della penisola di Oga, dopo aver sorvolato il mar del Giappone per circa 1.000 km. Il secondo, invece, sarebbe esploso subito dopo il decollo. Immediata la reazione di Tokyo, che ha parlato di "minaccia seria per la sicurezza del Paese, un atto scandaloso che non si può tollerare", come ha sentenziato il premier Shinzo Abe. Il ministro della Difesa, Gen Nakatani, poco prima aveva spiegato che il missile è caduto nel mar del Giappone, nella zona economica esclusiva (ZEE) dell’arcipelago, qualcosa che non succedeva dal 1956. Sia pure senza effetti materiali tangibili Pyongyang ha alzato, dunque, l'asticella.

"Non ci sono stati segnali d’allerta - ha sottolineato il portavoce del governo, Yoshihide Suga - è un gesto estremamente problematico e pericoloso dal punto di vista della sicurezza degli aerei e della barca. Abbiamo protestato immediatamente con la Corea del Nord".

Il test nordcoreano è avvenuto alle 7.20 ora nordcoreana (in piena notte italiana). Secondo Seul, il missile è partito dalla provincia nordcoreana di Hwanghwae del Sud ed è volato per circa mille chilometri prima di finire in mare. Quella di oggi è l'ultima di una serie di provocazioni messe in atto da Pyongyang dall'inizio dell'anno - l'ultimo lancio di tre razzi è stato il 19 luglio scorso - che hanno spinto la Corea del Sud e gli Stati Uniti ad dispiegare un sistema avanzato di difesa missilistica (Thadd) a Seongju. Contro il dispiegamento del sistema, che dovrebbe entrare in funzione entro il 2017, nei giorni scorsi la Corea del Nord aveva avvertito che ci sarebbero state "azioni militari" di ritorsione.

Ferma la condanna degli Stati Uniti.

"Siamo pronti a rispondere a ulteriori provocazioni della Repubblica popolare democratica di Corea, come pure a difendere noi stessi e i nostri
alleati da qualsiasi attacco", ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Anna Richey-Allen.

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