Corea del Nord, fonti sudcoreane: "Kim in coma, poteri alla sorella"

L'indiscrezione arriva dalla Corea del Sud: Kim sarebbe in coma ma non è ancora morto. Cosa sta succedendo a Pyongyang?

Corea del Nord, fonti sudcoreane: "Kim in coma, poteri alla sorella"

Arrivano nuove indiscrezioni riguardo la salute di Kim Jong Un, che si troverebbe in coma e quindi impossibilitato a governare la Corea del Nord.

La notizia arriva dalla Corea del Sud, dove la stampa ha citato Chang Song Min, un collaboratore dell’ex presidente sudcoreano Kim Dae Jung. L’ufficiale di Seul ha affermato di essere convinto che "Kim è in coma" ma che "non è ancora morto". La successione di potere alla sorella, Kim Yo Jong, non sarebbe tuttavia ancora stata completata.

Il ruolo di Miss Kim

Nelle ultime settimane Miss Kim è salita alla ribalta, fino a diventare la numero due del governo nordcoreano. E questo perché in Corea del Nord non può esserci un vuoto di potere prolungato, dato il particolare sistema politico. Dunque, con Kim fuori dai giochi, è necessario che la sorella del presidente sia pronta a prendere in mano le redini del Paese.

Eppure, dopo il mistero sulla scomparsa del Grande Maresciallo dello scorso maggio, sembrava che il leader nordcoreano fosse riapparso e che le voci sulla sua salute fossero assolutamente infondate. Anche perché Kim aveva presenziato ad alcuni eventi, come la presentazione di una fabbrica agricola e alcune riunioni.

Che cosa succede in Corea del Nord

La situazione è difficile da decifrare. Quando parliamo di Corea del Nord non ci sono fonti certe capaci di confermare o smentire le tante voci che si susseguono sul conto della famiglia Kim. È tuttavia evidente che a Pyongyang qualcosa sia cambiato.

Ad esempio, pochi giorni fa, Kim Jong Un avrebbe delegato parte della sua autorità ad alcuni suoi stretti collaboratori, a cominciare dalla sorella minore. Stando a un rapporto stilato dal Servizio di intelligence nazionale (Nsi) della Corea del Sud "attualmente, Kim Yo Jong, primo vicedirettore di dipartimento del comitato centrale del Partito del lavoro, sta guidando gli affari di Stato generali sulla base della delega”.

Kim Jong Un avrebbe ancora il potere assoluto e non ci sarebbe un successore. Ma la cessione di una parte di responsabilità a Miss Kim sarebbe stato un campanello d’allarme fin troppo sottovalutato. Non a caso Chang Song Min, già segretario presidenziale sotto la presidenza di Kim Dae-jung, ha dichiarato in un social network che il leader del Corea del Nord, Kim Jong-un, è in coma e che la recente delega di alcuni dei suoi poteri è la dimostrazione delle sue gravi condizioni di salute.

Per Chang, ripreso dal quotidiano sudcoreano The Korea Herald, Kim non cederebbe parte della sua autorità ad altre persone a meno che non fosse malato o non temesse un colpo di Stato. Chang ha aggiunto di aver ricevuto l'informazione dalla Cina e che le fotografie di Kim pubblicate recentemente sono false.

Attenzione però, perché non è la prima volta che circolano indiscrezioni o congetture sullo stato di salute di Kim Jong-un; tra marzo e aprile il leader di Pyongyang era stato dato addirittura per morto, in seguito alla scomparsa dalla scena pubblica per tre settimane.

Novità a Pyongyang

Kim Yo Jong non è l'unica il cui ruolo sarebbe cresciuto recentemente. Detto altrimenti, la sorella di Kim viene descritta come la de facto numero 2 del regime, ma non è l'unica persona a cui il dittatore abbia delegato parte dei suoi poteri: il controllo dell'economia è ora nelle mani di un numero due della Commissione Affari Statali presieduta dallo stesso Kim, Pak Pong Ju, e del nuovo primo ministro, Kim Tok Hun.

Sul piano militare,

invece, Kim avrebbe delegato parte della sua autorità al direttore del dipartimento per gli Affari Militari del Partito dei Lavoratori, Choe Pu Il, e al vice presidente della Commissione Militare Centrale, Ri Pyong Chol.

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