La Corea del Nord ha testato con successo un nuovo tipo di “arma guidata tattica”. E’ quanto ha annunciato la Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa ufficiale di Pyongyang. Il test, condotto dall'Academy of Defense Science, è stato supervisionato dal leader Kim Jong-un. Il test di poche ore fa non rappresenta una flagrante violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Queste ultime vietano a Pyongyang qualsiasi test che possa fornire il know-how necessario per lo sviluppo di missili balistici armati con testate nucleari. La Corea del Nord non ha lanciato un missile balistico intercontinentale: la Casa Bianca può ignorare o minimizzare il test. Con molta probabilità, Pyongyang ha lanciato un qualche tipo di missile da crociera. Si tratta del primo test missilistico, dopo il summit dello sorso febbraio tra Kim e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avvenuto ad Hanoi, in Vietnam.
Il comunicato della Korean Central News Agency
“L'Accademia delle Scienze della Difesa, alla presenza del leader supremo Kim Jong Un, ha testato con un successo un nuovo tipo di arma guidata tattica. Il nuovo sistema d’arma, grazie alla sua potente testata ed alla peculiare modalità di guida, aumenta le capacità offensive dell'esercito nordcoreano”. KCNA non ha fornito ulteriori dettagli. Kim Jong-un ha supervisionato i test. La sua ultima apparizione pubblica risaliva al sedici febbraio scorso, durante una visita nella base aerea di Sunchon, che ospita la principale unità di combattimento del paese strutturata sui MiG-29.
La Corea del Nord ha lanciato un missile da crociera?
Washington e Seul non hanno ancora commentato il test. Non abbiamo, quindi, valutazioni indipendenti sul missile lanciato dall'Accademia delle Scienze della Difesa. Il Comando Strategico degli Stati Uniti ed il NORAD non hanno rilevato oggetti nell’orbita terrestre. Ciò restringe il campo a quote più basse ed escluderebbe dalle opzioni il ventaglio ICBM. E’ molto probabile, quindi, che la Corea del Nord abbia lanciato un missile da crociera di nuova concezione. Quella “peculiare modalità di guida” citata nel comunicato della Korean Central News Agency, si potrebbe riferire proprio ad un missile da crociera.
Il vero fine del test
Quello di questa notte è un avvertimento, una provocazione di basso livello che non provocherà il collasso dei tanto agognati negoziati. Il dittatore della Corea del Nord ha così ricordato al Presidente degli Stati Uniti, che la sua pazienza ha un limite e che Pyongyang continua ad investire risorse nella Difesa. Il test va quindi letto in esclusiva chiave politica, per un regime frustrato dalla mancanza di flessibilità di Washington nei recenti negoziati. I colloqui sul nucleare si sono bruscamente interrotti lo scorso febbraio. Inconciliabili, ad oggi, le due posizioni. Gli Stati Uniti hanno già annunciato che le restrizioni economiche resteranno in vigore fino alla completa e verificabile denuclearizzazione della Corea del Nord. Pyongyang chiede un approccio reciproco, con la rimozione di alcune sanzioni come riconoscimento per i progressi sul disarmo adottati. Il Nord ha annunciato la sospensione dei test nucleari ed il lancio dei missili balistici intercontinentali. Trump ha sospeso le esercitazioni militari con la Corea del Sud. Entrambe le parti hanno affermato di essere ancora propensi alla diplomazia, tuttavia Kim ha posto come limite la fine dell'anno per giungere ad "approccio reciprocamente accettabile ai negoziati".
Le concessioni a Kim Jong-un ed il concetto di sopravvivenza
Nel primo incontro di Singapore, il criminale Kim Jong-un è stato riconosciuto come un membro legittimo della comunità internazionale. Trump avrebbe dovuto ridimensionarlo: quel vertice non ha cambiato l'orribile natura della tirannia nordcoreana. Alla nebulosa promessa sine die di Pyongyang sulla denuclearizzazione della penisola, Trump ha sospeso le esercitazioni militari con la Corea del Sud. Trump è stato il primo Presidente degli Stati Uniti in carica ad incontrare un leader della Corea del Nord, ma l’incontro di Singapore è stato un successo per la dinastia Kim che ha sempre cercato il rispetto internazionale e, soprattutto, di sopravvivere. L'arsenale nucleare è la principale garanzia di sopravvivenza della dinastia Kim. Quel rispetto internazionale (come avvenuto con il Pakistan ad esempio) basato sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. I Kim non hanno mai voluto dichiarare guerra agli Stati Uniti, ma speravano e sono riusciti nel loro intento di impedire a Washington un attacco preventivo a protezione della dinastia regnante. Nel vertice di Hanoi dello scorso febbraio, le due parti si sono allontanate: il secondo summit è stato un fallimento totale. Nel frattempo, il dittatore sta volgendo la sua attenzione verso la Russia, vista come un'ancora di salvezza dalle rigide sanzioni internazionali che stanno soffocando la crescita economica della Corea del Nord. Mosca ha confermato che sono in corso i preparativi per un possibile summit tra Kim e il presidente Vladimir Putin, che potrebbe svolgersi nei pressi di Vladivostok. Putin potrebbe sfruttare il vuoto creato dopo il summit di Hanoi, per aumentare il coinvolgimento della Russia nei negoziati ed espandere la sfera di influenza di Mosca nella regione. Ergendosi a pacificatore tra Stati Uniti e Corea del Nord, Mosca eleverebbe il suo profilo di mediatore internazionale. Tale accordo, però, aumenterebbe drasticamente la complessità della situazione nella penisola coreana.
Oltre alla denuclearizzazione, il terzo summit potrebbe essere guidato proprio dai timori americani per un rinvigorito rapporto russo con la Corea del Nord. Nel sollecitarlo, è molto probabile che Kim effettui altri test missilistici o qualche tipo di esercitazione d'artiglieria (la vera arma del Nord) su larga scala.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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