Il mondo rischia di rimanere senza preservativi. A lanciare l'allarme era stato il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), sottolineando le potenziali difficoltà nel reperire il prodotto, dopo settimane di chiusura degli impianti di produzione di una delle ditte leader del mercato.
In particolare, la Karex produce 1 preservativo su 5 a livello globale. La sua sede, però, si trova in Malesia, Paese in lockdown dallo scorso 18 marzo. Ma questo non è l'unico problema. A rendere difficile l'approvvigionamento e la distribuzione dei dispositivi sanitari è anche la chiusura delle frontiere in molti Paesi. "Una penuria di preservativi e di qualunque altro contraccettivo causerà un aumento di gravidanze indesiderate- avverte il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione- con conseguenze disastrose per la salute e il benessere di adolescenti, donne, partner e intere famiglie". Un allarme preoccupante, quello lanciato dall'Onu, che non riguarda solo la possibilità di gravidanze indesiderate, che faranno di conseguenza aumentare gli aborti, con ulteriori rischi per la salute femminile. L'altro timore, infatti, è legato alla potenziale impennata delle malattie sessualmente trasmissibili, tra cui l'Hiv.
Secondo quanto riporta il Guardian, la malese Karex Bhd non ha prodotto preservativi nelle sue tre fabbriche in Malesia per oltre una settimana, a causa delle misure imposte dal governo per fermare la diffusione del virus. Poi, la società è stata autorizzare la produzione, ma solamente con il 50% della forza lavoro. "Ci vorrà del tempo per avviare le fabbriche - ha detto l'ad- e faremo fatica a tenere il passo con la domanda a metà capacità. Vedremo una carenza globale di preservativi ovunque, il che sarà spaventoso". Secondo le stime del colosso, in un mese, la produzione potrebbe subire una riduzione di 200 milioni di unità. La Karex rifornisce anche diverse organizzazioni umanitarie, che portano i preservativi nei Paesi del terzo mondo. Gli altri principali Paesi produttori sono la Cina, dove le fabbriche si sono fermate a causa del Covid-19, e India e Tailandia.
La carenza di preservativi va di pari passo con l'aumento della domanda, complice la quarantena obbligatoria in casa.
In India, per esempio, la richesta è aumentata del 30% in una settimana. Adesso, in aiuto, potrebbero arrivare le fabbriche cinesi, che stanno riaprendo proggressivamente. Sono due le aziende principali del settore: si tratta della Hbm Protections e della Shanghai Mingbang Rubber Products.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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