Coronavirus, situazione sempre più difficile in Spagna: 950 morti nelle ultime 24 ore

Suparati i 110.000 contagi, così come è stata scavalcata la soglia dei 10.000 morti: la Spagna sta affrontando la fase più dura dell'emergenza coronavirus

Coronavirus, situazione sempre più difficile in Spagna: 950 morti nelle ultime 24 ore

La situazione sul fronte coronavirus in Spagna appare sempre più drammatica: nelle ultime ore, sono state superate due soglie psicologiche che ben danno l’idea del contesto che sta maturando nel Paese iberico.

Da un lato è stata abbattuta la barriera dei centomila contagiati, dall’altro lato, ed è questa la notizia più grave, è stato superato il tetto dei diecimila morti. Nell’ultimo bollettino infatti, le autorità di Madrid hanno riportato qualcosa come 950 decessi nelle ultime 24 ore.

È il bilancio più grave da quando, a partire dalle ultime due settimane soprattutto, la Spagna è entrata nell’incubo dell’epidemia. In totale, complessivamente i deceduti sono adesso 10.003 e si teme che nelle prossime giornate possano ancora rapidamente aumentare.

Il principale focolaio spagnolo rimane sempre quello della capitale: a Madrid tutti gli ospedali sono in difficoltà, è qui che il virus a marzo ha sfondato e per adesso è ancora presto vedere gli effetti delle misure di contenimento prese dal governo nei giorni scorsi.

In totale, in tutta l’area metropolitana madrilena si contano 32.155 casi di contagio da Covid-19, tra questi purtroppo i morti oramai sono più di 4.000. Il vero problema in Spagna è che, a differenza del caso italiano, è che l’epidemia si è diffusa capillarmente in tutto il Paese e non ci sono aree che non siano in emergenza.

Se da noi il problema da subito è stato rappresentato dalla Lombardia e dalle regioni settentrionali limitrofe, con un ridimensionamento della portata dei casi scendendo lungo la penisola, in Spagna dopo il “focolaio madre” di Madrid il numero dei contagiati è cresciuto in tutte le varie comunità autonome.

Questo, tra le altre cose, sta rendendo più problematico lo spostamento dei pazienti più gravi tra le varie regioni: se a Madrid non c’è posto, è difficile individuare una struttura in cui accogliere i malati da altre parti. Anche perché le comunità che hanno sistemi sanitari più sviluppati hanno analoghi problemi: così come a Madrid, anche in Catalogna gli ospedali appaiono in estrema difficoltà.

Addirittura le autorità catalane sono arrivate al punto di dover decidere chi intubare e chi no nelle terapie intensive, con gli ultraottantenni che rischiano seriamente di morire in casa senza possibilità di essere soccorsi.

La curva dei contagi sembra crescere più che nel nostro Paese: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8.102 casi in più, il doppio che in Italia mercoledì ma anche più di quanto veniva registrato dalle nostre autorità nei momenti di crescita maggiore dell’epidemia.

Il picco però starebbe arrivando, almeno secondo il governo spagnolo: sarà forse più doloroso che altrove e più difficile da affrontare, ma la “vetta” della montagna dei

contagi nel grafico che riguarda Madrid dovrebbe essere vicina. Ma questa non appare al momento una consolazione: finché i casi cresceranno, l’intera nazione iberica farà fatica a curare tutti coloro che ne hanno bisogno.

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