Così l’Isis addestra piccoli terroristi

Una settantina di baby-jihadisti, in tenuta mimetica e bandana: si addestrano con esercizi militari e imparano a usare gli Ak-47. Sostieni il reportage

Così l’Isis addestra piccoli terroristi

La propaganda e la Jihad digitale dell’Isis continua. Questa volta il Califfato non mostra prigionieri in gabbia prossimi ad essere giustiziati o una barbara esecuzione di un infedele come monito per tutto il mondo. Nel nuovo video pubblicato dallo Stato Islamico non c’è alcuna minaccia rafforzata dalla lama di un coltello, non c’è sangue. Ci sono i bambini, i loro bambini. Piccoli jihadisti indottrinati, plagiati, in un campo d’addestramento.

Sono una settantina, ordinatamente in fila in cortile e vestiti con tuta militare mimetica e bandana con la bandiera di al Baghdadi sulla fronte, ben in mostra. Avranno, sì e no, dieci anni. E qualcuno è visibilmente più piccolo. Il lavaggio del cervello è già iniziato. Il centro di formazione è l’Istituto al Farouq, a Raqqa, in Siria, dove sembra esserci più di una scuola per piccoli jihadisti.

Nel filmato, sul sottofondo di una musica araba, i bambini obbediscono agli ordini militari impartitegli da un guerrigliero: eseguono esercizi fisici, rispondono all’unisono e, infine, pregano.

Sullo sfondo sventolano alte le bandiere nere. Ancora infanti, allevati a Corano odio, imbracciano e imparano ad usare gli AK-47: imparano a uccidere. Il reclutamento del Califfato, così come la sua furia, non ha limiti.

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