L'Opas (Organizzazione prodotto allevatori suini) ha lanciato un allarme dopo che le autorità cinesi, lo scorso 3 gennaio, hanno mosso rilievi in dogana a due container di carne di maiale italiana ritenuta rischiosa in chiave pandemia.
La decisione di Pechino
La recente comparsa di nuovi casi di coronavirus in Cina ha spinto le autorità locali a inasprire le misure di sicurezza, tanto all'interno della nazione quanto per la ricezione di merci provenienti dall'estero. In particolare, Pechino ha messo nel mirino i prodotti della catena del freddo importati dagli altri Paesi.
Il rischio, sostengono gli esperti cinesi, è che il virus possa tornare a correre oltre la Muraglia proprio grazie agli imballaggi non disinfettati. A sostegno di questa ipotesi, proseguono gli scienziati locali, ci sarebbero le numerose tracce di virus rinvenute su alcuni surgelati importati.
Questa, in poche parole, è la spiegazione ufficiale che sta alla base degli ultimi provvedimenti presi dalle autorità cinesi. Giusto per fare un esempio, la città di Dalian, che può contare su uno dei porti più trafficati della Cina, ha iniziato a richiedere un'apposita certificazione sulla disinfezione di tutti i contenitori della catena del freddo importati e nazionali, nonché su altre merci varie. L'obiettivo è quello di arginare la diffusione del coronavirus mediante i beni importati.
Le proteste di Coldiretti e Lega
E qui torniamo all'allarme dell'Opas, ripreso da Coldiretti e dalla Lega. "È assurda la decisione della Cina di bloccare alcuni container di carne suina congelata proveniente dall’Italia che, secondo le autorità cinesi, sarebbe a rischio per la diffusione di Covid", ha fatto sapere in una nota l'eurodeputata della Lega Silvia Sardone, coordinatrice del gruppo nella commissione Sicurezza Alimentare, sottolineando anche di aver presentato un'interrogazione alla Commissione europea.
Prima ancora si era fatta sentire anche la Coldiretti. "Le autorità cinesi - ha commentato l presidente della Coldiretti Ettore Prandini - minacciano ora di impedire a Opas e ad altre società europee di esportare la carne italiana nel gigante asiatico e di distruggere tutta la merce congelata arrivata in container presso il porto di Yantian e ora bloccata presso la dogana interna di Dong Guan. I container sono stati venduti a Cofco, la più importante società cinese di importazione di carne a partecipazione statale (6 miliardi di fatturato) che, tra l'altro, sembra coinvolta anche nel rilancio del porto di Taranto".
"Un grave danno per l'agroalimentare made in Italy che ha investito sulle prospettive di crescita delle
esportazioni sul mercato asiatico", ha denunciato la Coldiretti chiedendo "l'intervento delle autorità nazionali e comunitarie per fermare una pretestuosa guerra commerciale dagli esiti preoccupanti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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