Una vittima o un basista per i terroristi? Se lo chiede la polizia bengalese secondo cui Saiful Chowkidar, il pizzaiolo 40enne del ristorante assaltato dai jihadisti venerdì notte, potrebbe aver aiutato il commando a entrare nel locale e a compiere una strage.
Molti gli enigmi di un giallo ancora irrisolto. Subito dopo l’attentato, infatti, le autorità hanno diffuso le immagini di cinque terroristi uccisi all’Holey Artisan Bakery. E tra di loro appariva proprio Saiful, che secondo la polizia si faceva chiamare Akash. Insieme a lui c'erano Bikash, Don, Badhon e Ripon. Durante l’operazione, però, sono stati uccisi sei terroristi mentre di un altro, ferito e catturato, non si conosce l’identità. Le foto diffuse dalla polizia mostrano il cadavere di Saiful che indossa la sua divisa bianca da chef. Lui, musulmano e bengalese come le persone risparmiate dal commando, è morto. Era lui il basista o è stato scambiato per errore per terrorista? Di certo nella rivendicazione dell'Isis la sua foto e il suo nome non appare...
Secondo di cinque figli, Saiful aveva lavorato per 10 anni in Germania e poi era tornato in Bangladesh, facendo vari lavori prima di essereassunto al ristorante nel lussuoso quartiere delle ambasciate, dove ha trovato la morte. Uno dei suoi fratelli, più giovane, è emigrato e lavora in Malaysia. I giornalisti locali che sono andati a visitare il suo villaggio di origine, Jolukathi, hanno trovato la moglie, Sonia Akter, 27 anni, incinta, insieme con le due figlie, di 10 e 7 anni.
La famiglia smentisce ogni tipo di radicaliazzazione dell'uomo: "Viveva serenamente con la moglie e le due figlie, in attesa del terzo", ha assicurato un cugino, "Nessuno si era mai lamentato di lui nei villaggio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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