"Uno dei killer del London Bridge voleva convertire i nostri figli"

I vicini di casa di Abu Mohammed: "Voleva far diventare buoni musulmani i nostri figli, fermandoli nel parco a parlare di religione offrendo loro cioccolatini"

"Uno dei killer del London Bridge voleva convertire i nostri figli"

I tre attacchi terroristici commessi da militanti islamici negli ultimi tre mesi nel Regno Unito hanno avuto "un baricentro principalmente interno" al Paese. Lo ha dichiarato la commissaria della polizia di Londra, Cressida Dick, parlando a Bbc Radio in relazione alle indagini sull'attacco della notte tra sabato e domenica nella capitale britannica. Ha sottolineato che sia nei cinque attacchi sventati, sia nei tre commessi, ci sono "senza dubbio dimensioni internazionali" e su questo vengono condotte indagini, ma "la maggioranza della minaccia che affrontiamo al momento non sembra essere diretta da oltremare".

Intanto, iniziano a emergere i primi dettagli su uno dei tre terroristi del London Bridge. Erica Gasparri, italiana, e Jibril Palomba, di origini italiane, sono i vicini di Abu Mohammed che viveva nell'appartamento di Kings road a Barking, periferia est di Londra.

Intervistati da Repubblica, i due hanno dichiarato che Abu "voleva far diventare buoni musulmani i nostri figli, fermandoli nel parco a parlare di religione offrendo loro cioccolatini". E ancora: "Era stato cacciato dalla moschea dall'imam per la sua ideologia". I due avevano allertato la polizia quasi due anni fa ma Abu Mohammed non è stato mai interrogato.

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