Dna Usa e affari, la "gun reduction" impossibile

Dalla Costituzione alle lobby fino al mercato nero: la sfida di disarmare un Paese tormentato

Dna Usa e affari, la "gun reduction" impossibile

O gni volta che in America viene perpetrato un crimine come del Texas in cui sono stati uccisi diciannove bambini e due insegnanti oltre l'autore diciottenne del massacro abbattuto dalla polizia, si apre lo stucchevole dibattito su quanto siano permissive le leggi americane che consentono l'acquisto delle armi come normali articoli sportivi, dando per scontato che questo elemento sia quello principale per scatenare questa indecifrabile vocazione della natura umana tipicamente americana. Di conseguenza, l'unico imputato resta l'associazione patriottica nonché lobby politica, della National Rifle Association che unisce tutti gli americani armati per sport come la caccia o anche per puro amore per le armi.

Lavorando a lungo negli Stati Uniti mi sono potuto rendere conto che quasi mai le armi usate per le stragi sono quelle che si possono comprare liberamente. Liberamente vuol dire che i venditori registrano sia la matricola dell'arma che i documenti d'identità dell'acquirente. La maggior parte dei crimini è perpetrata usando armi che provengono da un mercato nero parallelo in cui è possibile acquistare illegalmente materiale che proviene dagli stock di dell'esercito che periodicamente rinnova i suoi magazzini sicché esiste un doppio standard: quello delle armi legali non collegabili in genere alle stragi e quello delle armi illegali e non rintracciabili che si comprano al mercato nero anche su Internet.

Resta ancora da chiarire perché solo in America accade questo genere di delitto. Ma c'è un altro elemento di cui bisogna tenere conto ed è l'atteggiamento collettivo favorevole al possesso di armi legato alla tradizione della Rivoluzione da cui è nata la prima Repubblica democratica del mondo dopo una guerra con la madrepatria colonialista, sulla base del principio del secondo emendamento della Costituzione per il quale ogni cittadino ha diritto a girare armato per difendere la propria vita e la liberà della nazione.

L'emendamento ha un effetto pratico sulla vita degli americani che vivono negli Stati più aperti alla natura in collettività montane o di pianura legate alla tradizione dell'espansione ad ovest e quindi alla sopravvivenza in condizioni estreme o precarie. Per questo motivo è frequente che la domenica al picnic nei boschi genitori e figli portino con sé oltre al cestino delle merende fucili mitragliatori che sono identici a quelli usati dalle forze armate, così come consente la legge, con la limitazione del caricatore. Ma è una distinzione formale perché tutti sanno come raddoppiare i magazzini delle munizioni e io stesso ho potuto divertirmi a sparare in un poligono di tiro con una mitragliatrice da 9 mm e provare il tipo di ebbrezza comune alla maggior parte dei ragazzi americani.

Tuttavia il presidente Joe Biden ha tuonato fortemente contro l'associazione degli americani armati in questo convocando delle emozioni collettive che sono fortemente espresse dal suo partito ma non altrettanto condivise dai complesso della nazione americana appunto ogni strage diventa occasione per uno scontro puramente verbale tra politici e si esaurisce in genere nel giro di pochi giorni o al massimo settimane dopo l'ultimo sanguinoso sacrificio umano collettivo appunto la politica e di fatto impotente per risolvere il problema e anzi si contenta di fare fuoco e fiamme nelle orazioni accorate dopo che le armi da fuoco hanno

già ucciso molti innocenti. È un genere di delitto che non può essere scaricato soltanto su usi e costumi i un Paese diverso, ma che ha a che fare con angosce e rabbie inesplorate, molto più determinanti delle armi usate.

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