Il Drago di Giada di Hongshang e la sua leggenda

L’artefatto in giada si presenta lucido e liscio al tatto, ha un design semplice ed elegante e sembra raffigurare una creatura in aria: il vento, antico di 5000 anni, ha ormai smesso di soffiare ma la creatura mantiene ancora la postura assunta nel suo ultimo volo.

Il Drago di Giada di Hongshang e la sua leggenda

Questo misterioso oggetto in giada è stato ritratto nella bandiera di Ongniud, città nella Regione Autonoma della Mongolia Interna. L’animale intagliato ha il naso all’insù, gli occhi leggermente sporgenti, una trama a rete incisa sotto la mandibola e, sul capo, una sorta di criniera.

L’artefatto in giada si presenta lucido e liscio al tatto, ha un design semplice ed elegante e sembra raffigurare una creatura in aria: il vento, antico di 5000 anni, ha ormai smesso di soffiare ma la creatura mantiene ancora la postura assunta nel suo ultimo volo. Un simile reperto di giada verde è stato ritrovato nel villaggio Sangxingtala, è conosciuto come il “Primo Drago della Cina” e viene considerato l’archetipo della rappresentazione antica di questo mitico animale.

Entrambi i draghi di giada sono stati scoperti vicino alla città di Chifeng. Fu qui, nel bacino del fiume Liaohe, che ebbe origine circa 5.000 anni fa la cultura Hongshan. A quei tempi il rapporto tra esseri umani e ambiente naturale era intimo: la vita, la spiritualità e l’immaginazione erano espresse e trasmesse mediante un sapiente uso delle mani. Gli oggetti in giada della cultura Hongshan sono semplici, grezzi, disadorni e piuttosto tozzi e tra questi il Drago-Maiale è l’oggetto più comune, tanto da costituire il simbolo più antico e rilevante di codesta civiltà.

Per la verità, ceramiche raffiguranti questa creatura immaginaria sono state rinvenute anche nel sito culturale di Xinglongwa, molto più antico di quello di Hongshan, e infine in una tomba appartenente alla cultura Yangshao sono stati ritrovati un drago e una tigre realizzati utilizzando anche conchiglie. Sembra quasi che entrambe queste civiltà, tra loro così distanti nello spazio e nel tempo, abbiano avuto una qualche forma di interazione o una sorta di tacita comunicazione. Il drago viene descritto come animale mitologico frutto della combinazione di diverse creature.

Nel cielo vasto e sconfinato, ogni cosa sembra avere un’origine comune e così accade anche per le etnie cinesi, così strettamente fra loro correlate. Il drago è il simbolo della nazione cinese e i cinesi sono i suoi eredi. Ogni aspetto della vita di un cinese viene considerato come una squama sulla pelle del drago e tutte le squame insieme formano la civiltà della Cina. Il drago è il simbolo distintivo della cultura tradizionale cinese.

Da cosa trae origine l’immagine del drago cinese? Per comprendere meglio possiamo seguire l’evoluzione di questo simbolo analizzando, come ne fossero le impronte, i vari oggetti di giada appartenenti ad epoche differenti. Le variazioni sono espressione delle diverse sensibilità estetiche nelle epoche storiche che si susseguono. Gli anelli di giada arrotolati richiamano l’idea di un feto nell’utero materno e potrebbero essere la più antica versione del drago in assoluto: la rappresentazione del concepimento di una nuova vita è l’allegoria che simboleggia l’inizio della civiltà.

Osservando la giada in controluce, proprio come gli antichi cinesi facevano 5000 anni fa, è possibile apprezzarne la limpidezza e la trasparenza. La spina dorsale ricurva del drago che si inarca verso il cielo, suggerisce un imminente salto, l’attimo in cui sta per spiccare il volo.

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