L'annuncio è arrivato questa mattina, insieme ai nomi dei 32 che faranno parte del governo di unità libico che da oggi si installa. Un esecutivo con il difficile compito di superare la guerra tra fazioni rivali in atto nel Paese nordafricano, diviso tra due campi, uno islamista a Tripoli e uno filo-occidentale a Tobruk.
Il primo segnale importante era arrivato a metà dicembre, quando l'accordo firmato a Shkirat, in Marocco, aveva insediato un Consiglio presidenziale con il compito di mettere insieme una compagine governativa e andare oltre le divisioni.
Dopo avere respinto la richiesta di nominare in 48 ore il governo, il Consiglio presidenziale, che ha base a Tunisi, ha rotto gli indugi, superando l'impasse causata da dispute sulla distribuzione delle poltrone ministeriali. "Mi congratulo con il popolo libico", ha commentato brevemente su twitter Martin Kobler, inviato delle Nazioni Unite per la Libia.
Ora, ha ricordato il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ribadendo parole pronunciate da Kobler, bisognerà attendere il via libera del parlamento, a cui spetta dare l'ok definitivo a un governo per cui in Libia si prospetta un compito complicato. L'assemblea dei Tobruk dovrà riunirsi al più presto per legittimare l'esecutivo.
"La Libia è a un punto critico", ha
aggiunto il rappresentante per la Politica estera europea, Federica Mogherini. "È cruciale che tutti gli attori politici e della sicurezza sostengano soprattutto gli interessi del loro Paese e del loro popolo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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