Adesso Jihadi John ha un nome e un cognome. Il boia dello Stato islamico, che in questi mesi ha tagliato le teste agli ostaggi occidentali per conto del califfo Abu Bakr Al Baghdadi, è un ventisettenne londinese. Si chiama Mohammed Emwazi e risiedeva nella zona occidentale di Londra e che era già noto ai servizi di intelligence. Il sanguinario tagliagole, ribattezzato "Jihadi John" per via del suo accento britannico, aveva fatto la prima comparsa nell'agosto scorso nel video in cui veniva mostrata al mondo la decapitazione del giornalista americano James Foley.
Il vero nome di "Jihadi John" era già noto alle forze di intelligence britanniche che, però, hanno preferito non rivelarlo prima per non compromettere le indagini. Nato in Kuwait, Emwazi arriverebbe da una famiglia agiata dell’ovest di Londra e si sarebbe laureato in informatica. Si sarebbe avvicinato all'estremismo islamico dopo un viaggio in Tanzania organizzato, insieme a un tedesco convertito all'islam che si chiama Omar e un certo Abu Talib, nel maggio del 2009. I tre non sarebbero, tuttavia, riusciti a entrare nel Paese perché sono stati arrestati all'aeroporto di Dar es Salaam ed espulsi il giorno dopo. Nel 2010, poi, l'antiterrorismo britannico lo aveva arrestato dopo essere arrivato a Londra dal Kuwait. In quell'occasione gli erano state prese le impronte digitali, il suo nome era stato messo nella lista dei terroristi sotto controllo e gli era anche stato vietato la possibilità di espatrio e quindi di ritorno in Kuwait.
Emwazi sarebbe arrivato in Siria nel 2012 per combattere contro il regime di Bashar al Assad e si sarebbe unito alle milizie dello Stato islamico solo in un secondo momento. C'è sempre la sua mano ferma dietro alle decapitazioni degli americani Steven Sotloff e Peter Kassig, dei britannici David Haines e Alan Henning e dei giapponesi Kenji Goto e Haruna Yukawa. In tutti i filmati il boia compare sempre vestito completamente di nero: un passamontagna nero gli lascia scoperti solo gli occhi e la parte superiore del naso.
Le notizie su "Jihadi John" sono tuttavia frammentarie.
Secondo Scottland Yard, infatti, sarebbe anche collegato a un sospetto che si sarebbe trasferito in Somalia nel 2006 perché legato a un network per il finanziamento del gruppo terroristico degli al Shabaab. "A questo punto - si sono affrettati a chiarire i servizi segreti inglesi - non confermeremo l'identità di nessuno né daremo aggiornamenti sui progressi di questa inchiesta antiterroristica in corso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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