L'allarme della Cia: "Putin con le spalle al muro. Cosa può fare"

Secondo il direttore della Cia Bill Burns il Cremlino, complice il mancato supporto militare cinese, avrebbe adesso meno opzioni a disposizione. Questo renderebbe Putin potenzialmente più pericoloso

L'allarme della Cia: "Putin con le spalle al muro. Cosa può fare"

"Putin, se dovesse avvertire di essere spalle al muro, potrebbe diventare piuttosto pericoloso e incauto". È questo l'allarme lanciato dal direttore della Cia, Bill Burns, in un periodo molto particolare della guerra in Ucraina. In seguito alle molteplici controffensive lanciate da Kiev, e ai referendum di annessione annunciati dal Cremlino, la situazione è tanto delicata quanto soggetta a colpi di scena improvvisi. Da una parte, ma soprattutto dall'altra.

Putin spalle al muro?

Sia chiaro: Vladimir Putin ha ancora margine d'azione. Il presidente russo ha recentemente disposto una mobilitazione parziale per inviare circa 300mila uomini in Ucraina, così da rinforzare le difese russe, sotto pressione da giorni. Ha quindi sancito l'ingresso di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia all’interno del territorio di Mosca. E adesso, in caso di mosse nemiche, potrebbe pure effettuare una prova di forza. Quale? Non è dato sapere. C'è chi parla del test del supersiluro Poseidon.

In ogni caso, Burns, intervistato dalla Cbs, è stato chiaro. Per il direttore della Cia Putin deve "essere preoccupato, non solo per ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina, ma per ciò che sta accadendo a casa sua e a livello internazionale". Il capo del Cremlino è stato inoltre definito "abbastanza pericoloso e sconsiderato" se viene messo alle strette.

La possibile reazione di Mosca

Burns non è sceso nei dettagli ma ha parlato della Cina. Nonostante la promessa di Pechino, a febbraio, di un'"amicizia senza limiti", il gigante asiatico finora non ha offerto il supporto militare richiesto da Putin e "ha controllato il suo entusiasmo per la condotta della guerra da parte della Russia". Di conseguenza, il Cremlino avrebbe adesso meno opzioni e ciò renderebbe il presidente potenzialmente più pericoloso.

Il quotidiano britannico The Times, intanto, ha azzardato un'ipotesi preoccupante. Putin sarebbe pronto a dimostrare la sua volontà di usare armi di distruzione di massa con un test nucleare ai confini dell'Ucraina. La Nato, ha aggiunto la testata, avrebbe già inviato una informativa al riguardo agli Stati membri. Si tratterebbe di un rapporto di intelligence che conterrebbe una serie di azioni che potrebbero essere intraprese dalla Russia, tra cui il testare il citato drone sottomarino Poseidon equipaggiato con una testata atomica e soprannominato "l'arma dell'apocalisse". Tra le altre indiscrezioni si è parlato di un presunto treno gestito dalla divisione nucleare segreta era destinato all'Ucraina. Konrad Muzyka, un analista della difesa con sede in Polonia, ha affermato che il treno, avvistato nella Russia centrale, è "responsabile delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio, manutenzione e trasporto".

"Non abbiamo visto nessun indicatore o attività che potremmo pensare sia fuori norma. Non abbiamo visto attività oltre il solito per il tipo di attività che sono condotte da questi elementi delle forze strategiche russe", ha tuttavia spiegato una fonte anonima al Guardian, secondo cui non vi sarebbero indicazioni di attività insolite collegate all'arsenale militare russo.

Intanto il Cremlino ha dichiarato che la sua "operazione militare speciale" in Ucraina non si concluderà se Kiev escluderà i colloqui, aggiungendo che "ci vogliono due parti per negoziare". "Aspetteremo che Kiev cambi la sua posizione o cambi presidente nell'interesse del popolo ucraino", ha spiegato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

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