Cinque giovani influencer egiziane sono state condannate in patria al carcere per avere diffuso dei video su TikTok. Le ragazze, note nel Paese come vere e proprie dive del web, erano state arrestate tra aprile e maggio, con l’accusa di avere oltraggiato la morale sociale mediante la pubblicazione su Internet di alcune loro riprese. Nonostante la passione per il web stia coinvolgendo sempre più egiziani, tra cui il 40% della popolazione giovanile locale, la nazione araba continua a esercitare una pesante censura su tale mezzo di comunicazione. Le autorità del Cairo possono infatti chiudere facilmente siti Internet appellandosi alla generica necessità della difesa della sicurezza nazionale e sono inoltre autorizzate dalla legge a sorvegliare gli account social con più di 5mila follower.
Quelle cinque ragazze sono state ultimamente condannate, da una Corte del Cairo specializzata in reati economici, a due anni di carcere e a 300mila sterline egiziane (circa 16mila euro) di multa ciascuna. Alcuni video postati da loro sulla app cinese TikTok sono stati appunto bollati dai magistrati come un attentato alla moralità sociale.
Sono stati finora diffusi soltanto i nomi di due delle cinque ragazze incriminate: Haneen Hossam e Mowada al-Adham. La prima, influencer attiva su TikTok e su Instagram con 1,3 milioni di follower nonché studentessa all’università cairota, era stata arrestata la mattina del 21 aprile a causa di un video di tre minuti in cui proponeva alle sue fan di guadagnare lavorando con lei.
Lawmakers in #Egypt have called for stricter surveillance of women on apps like #TikTok after the arrests of a social media influencer and a belly dancer on charges of debauchery.https://t.co/ljkw8BgdOo pic.twitter.com/x7lPvEiThh
— Arab News (@arabnews) April 28, 2020
La web-star aveva infatti offerto allora alle ragazze maggiorenni la prospettiva di guadagnare quasi tremila euro non facendo altro che realizzare delle riprese dal vivo in cui avrebbero dovuto parlare con dei passanti estranei.
La pubblicazione di questo video da parte di Haneen le era costata l’accusa, da parte di molti internauti, di utilizzare TikTok per diffondere su Internet annunci per l’assunzione di “prostitute digitali”. Accuse come questa sono alla fine costate alla influencer l’arresto e la recente condanna al carcere per oltraggio ai valori comunitari.
L’arresto di Mowada al-Adham, web-star con quasi due milioni di follower, è invece avvenuto a maggio, a causa di alcuni video satirici da lei pubblicati sulla app cinese e su Instagram.
Another influencer reportedly arrested in Egypt for offending public modesty - Mawada al-Adham who has 1.6 million followers on Instagram Good to see Egyptian authorities prioritising key issues during pandemic - follows arrest of Haneen Hossam on similar charges... pic.twitter.com/0jgLzZxKVR
— sebastian usher (@sebusher) May 15, 2020
La disavventura giudiziaria delle cinque ragazze ha subito indignato le organizzazioni per i diritti umani in Egitto, che hanno definito tale vicenda come un ennesimo capitolo della crociata oscurantista promossa dai settori più conservatori della nazione musulmana contro i nuovi mezzi di comunicazione e contro il
dinamismo di giovani e donne.In particolare, gli attivisti sostengono che le influencer sarebbero state condannate essenzialmente per il fatto di essere di sesso femminile e di appartenere a famiglie modeste.
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