È un cattolico il nuovo leader dell'Ukip, il partito per l’Indipendenza del Regno Unito: si chiama Paul Nuttal, ha 40 anni e un passato di lettore universitario. Prende il posto dello storico portabandiera del movimento, Nigel Farage, tra i principali artefici della Brexit. Originario del Merseyside, già numero due del partito e capo-delegazione al parlamento europeo, Nuttal era il grande favorito, anche per i bookmakers. Nelle primarie ha avuto la meglio sulla giornalista ed ex portavoce Suzanne Evans e su John Rees-Evans (i due non sono parenti), giovane ex militare di carriera prima di darsi alla politica.
Fautore del ritorno di Londra nell’Efta, l’Associazione europea di libero scambio, sorella minore dell’Ue, ostile però all’Eea, lo "Spazio economico europeo" cui ambedue le organizzazioni aderiscono, Nuttal è uno degli animatori della Campagna contro la correttezza politica. Convinto anti-abortista, fautore di un severo inasprimento delle pene nei confronti di chi delinque o si droga, è un unionista ma vuole che anche l’Inghilterra abbia un parlamento proprio, al pari di Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
"È un nuovo inizio, ricompatteremo le nostre file e la faremo finita con le divisioni intestine", sono state le prime parole dell'erede di Farage, terza personalità a guidare lo Ukip in meno di tre mesi, dopo le dimissioni a sorpresa rassegnate il 4 ottobre scorso da Diane James, rimasta in carica appena diciotto giorni, e il pur breve interim assunto (controvoglia) dallo stesso Farage, senza contare la meteora Steven Woolfe, che aspirava a farsi avanti ma che dovette rinunciare dopo la clamorosa rissa con il compagno di partito Mike Hookem, di cui fu co-protagonista a Strasburgo il 6 ottobre e nella quale ebbe la peggio, finendo ricoverato in ospedale per un’emorragia cerebrale. Tutti episodi che lasciavano trasparire la profonda tensione serpeggiante tra gli anti-europeisti britannici, incapaci di capitalizzare l’indubbio successo ottenuto con la vittoria del Leave, seppure di misura, nel referendum del 23 giugno sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
"«Bisogna vegliare affinché questo Paese tenga fede alla Brexit per la quale si è votato», ha ribadito ancora oggi Nuttal, mentre il presidente dello Ukip, Paul Oakden, ne annunciava la
vittoria. «Abbiamo conosciuto un’estate degna di Benny Hill", non si è trattenuto dall’osservare subito dopo in tono caustico proprio Oakden, alludendo al comico televisivo inglese noto per le sistematiche prove d’inettitudine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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