I golpisti avevano il jet di Recep Erdogan nel mirino ma non hanno fatto fuoco. Deliberatamente. L'importante rivelazione arriva dall'agenzia di stampa Reuters, che cita una fonte militare turca ben informata.
"Almeno due F-16 pilotati dagli insorti avevano il jet del presidente turco nel mirino - spiega l'ufficiale interpellato dalla Reuters - Hanno impostato il radar per seguirne i movimenti, ma c'è un mistero: perché non hanno sparato?"
L'aereo presidenziale era in volo per Istanbul e sarebbe stato intercettato da due F16 decollati dalla zona di Marmaris. Erdogan sarebbe sfuggito alla morte per pochi minuti, quando i ribelli avrebbero tentato un raid per catturarlo proprio nell'hotel di Marmaris dove si trovava in villeggiatura. L'albergo è stato preso d'assalto da elicotteri militari pochi istanti dopo che il presidente se ne era andato in fretta e furia.
Quindi, verso le 23.40 il presidente sarebbe decollato dall'aeroorto di Dalaman, a un'ora e mezzo di macchina da Marmaris. A questo punto sarebbe iniziato un misterioso girovagare per i cieli della Turchia, proprio nelle ore più drammatiche del tentato golpe.
Il presidente avrebbe addirittura chiesto asilo politico prima alla Germania e poi al Regno Unito, mentre diversi media avevano ipotizzato una fuga in Qatar. Poi, allo stabilizzarsi della situazione, si sarebbe diretto verso Istanbul dopo aver sorvolato a lungo la regione a sud della città.
Rimane sconosciuto il motivo per cui i militari ribelli - che pure avevano lanciato gli F16 a volo radente sopra le maggiori città del Paese - abbiano scelto di non abbattere l'aereo presidenziale quando ne avevano la possibilità.
Prende ulteriormente quota, così, l'ipotesi, avanzata da molti, per cui il tentato golpe altro non sarebbe che una messinscena voluta da Erdogan stesso per rafforzare il proprio potere autoritario su tutta la Turchia, eliminando ogni forma residua di opposizione interna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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