Il trionfo era annunciato per i leader separatisti nel sud-est dell’Ucraina. Le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk ieri hanno votato per eleggere i loro presidenti e i loro parlamentari. Un voto che è una chiara sfida al governo di Kiev e, ovviamente, ha subito trovato il sostegno del Cremlino. Poco dopo la chiusura dei seggi il ministero degli Esteri russo ha annunciato di ritenere valide le elezioni dei ribelli e di rispettare "la volontà espressa dai cittadini del sud-est" sottolineando l’alta affluenza alle urne: una dichiarazione che rischia di minare pericolosamente il già difficile processo di pace lanciato a settembre. Kiev, infatti, non ha intenzione di perdere un’altra fetta di territorio dopo l’annessione della Crimea da parte di Mosca a marzo, e il presidente Petro Poroshenko ha promesso una risposta "adeguata" a queste elezioni che - ha tuonato - non sono che "una farsa sotto la minaccia dei carri armati". Si fa sentire anche l'Unione europea: le elezioni di nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk "sono un nuovo ostacolo sul sentiero verso la pace in Ucraina. Il voto è illegale e illegittimo e l'Unione europea non lo riconoscerà", dichiara in una nota l'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini. Le elezioni, termine che viene indicato tra virgolette, "si sono svolte contro il contenuto e lo spirito del
protocollo di Minsk, firmato dai delegati del Gruppo di contatto trilaterale, e ostacolano gli sforzi per trovare una soluzione politica sostanziale alla crisi". Mogherini precisa che "le elezioni locali anticipate nel rispetto della legge ucraina, come previsto dal protocollo di Minsk, sono il mezzo legale e legittimo di rinnovare il mandato democratico delle autorità locali in quelle parti dell'Ucraina".
Ma veniamo ai risultati delle elezioni. Igor Plotnitsky, attuale capo del governo nella autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, regione filorussa nell'est dell'Ucraina, ha ottenuto il 63% dei voti. Lo riporta l'agenzia stampa russa Ria Novosti, citando exit poll.
Il partito di Plotnitsky, Movimento per la pace nella regione di Luhansk, avrebbe ottenuto il 69% delle preferenze, mentre il 24% sarebbe andato all'Unione economica di Luhansk. Secondo le autorità elettorali della regione, al voto avrebbe preso parte il 60% degli elettori.
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