Assumeva delle pillole dimagranti all'aceto di mele, ogni giorno, da circa due anni. Lindsay Bone, una brillante studentessa di Brighton, 20 anni, è morta a seguito di una dieta ferrea inclusiva di lunghi e affamanti digiuni.
Aveva pianificato una vacanza in Asia, in compagnia del fidanzato, per la prossima estate. Ossessionata dal pesoforma, e determinata a superare la prova costume senza riserve, si era messa a stretto regime alimentare.Teneva un diario, sul comodino della sua stanza al campus universitario, in cui annotava alcune regole dietistiche da seguire fedelmente, senza mai concedersi uno sgarro o un piccolo strappo alla regola. "Non mangiare più di 1200 calorie al giorno", "carboidrati solo una volta ad dì e solo in caso di stretta necessità", "resta in biblioteca per non mangiare". E ancora, "merenda solo con frutta e prendi i tuoi f****** integratori all'aceto di mele". Ma non è tutto. Nello stesso taccuino, ritrovato dall'ufficiale e medico legale Claire Rogers nel giorno della sua morte, lo scorso 5 aprile, vi era appuntata una inquietante sequenza di ammonimenti che la stessa si autoinfliggeva quando infrangeva il decalogo alimentare. Uno schematismo così rigido da costarle la vita.
"Era una ragazza forte, una persona meravigliosa. Aveva così tanti piani per il futuro...", racconta la madre Mandy Bone attraverso le pagine del tabloid inglese The Sun. La ventenne, iscritta alla facoltà di Criminologia, è stata trovata morta nella sua camera del campus con accanto al letto un blister di pillole dimagranti. Si tratta di compresse all'aceto di mele, pubblicizzati con il nome di "soppressori naturali dell'appetito" e "integratore per la perdita di peso", a base di polpa di frutta schiacciata, distillata e fermentata. Lindsay ne aveva assunte una quantità tale da esserle fatale.
L'autopsia eseguita sulla salma della ragazza ha rilevato uno stato di acidosi ematica determinato, presumibilmente, dall'assunzione congiunta di farmaci antidepressivi e pillole dimagranti. Dopo la morte del padre, infatti, la ragazza avrebbe fatto ricorso ad ansiolitici (regolarmente prescritti) per superare il lutto. Tuttavia, la patologa Cathrine Guy che si è occupata del caso, non ha dubbi circa le cause della morte: "Il livello di acido nel sangue era ad un livello tale che non potremmo neanche definire fatale ma molto più alto.
- dichiara - Dell'aceto di mele se ne conoscono i benefici ma non si conoscono le possibili conseguenze Stiamo parlando comunque di un acido che, sebbene in rare circostanze, può indurre delle problematiche importanti".Intanto, la madre della giovane, distrutta dal dolore, ha voluto rivolgere un appello accorato a tutte le giovani donne che intendano seguire una dieta dimagrante: "Per favore, state attente".
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