Fallimento Merkel sui migranti: metà dei detenuti sono stranieri

I dati sui carcerati in Germania: la metà sono immigrati. Non solo Polonia e Repubblica Ceca, anche Libia e Tunisia

Fallimento Merkel sui migranti: metà dei detenuti sono stranieri

Non solo in Italia, dunque. Ma anche in Germania. Eppure se a Roma le alte percentuali di detenuti immigrati da tempo è un tema entrato perentoriamente nel dibattito pubblico, lo stesso non si può dire per Berlino che - scrive Italia Oggi - "cerca di non dare risalto" ai dati sui carcerati stranieri per evitare di favorire i "populisti" nelle elezioni prossime venture. A partire da quelle europee.

Secondo quanto scrive il Frankfurter Allgemeine Zeitung, infatti, in ogni regione della Germania sono almeno metà i detenuti di origine straniera nelle patrie galere. Sono immigrati arrivati principalmente da Polonia, Repubblica Ceca, Georgia. Ma anche da Tunisia e Libia, magari "sbarcati" grazie alle politiche dei confini aperti proposte da Angela Merkel.

A preoccupare il ministro della giustizia in Baden Württemberg, il cristianodemocratico Guido Wolf, ci sono poi i musulmani islamisti catturati e finiti in prigione. Anche in questo caso l'aumento delle statistiche non è indifferente. Si parla di un incremento importante: se a Stoccarda nel 2014 erano appena 2-3 i detenuti islamisti, ora sono ben 32. Altri, ovviamente, sono nelle prigioni di altre città tedesche.

Ma torniamo ai dati. Se in Nord Renania Westfalia sono passati dal 33% nel 2015 al 36%, in Sassonia da 482 (2016) oggi sono arrivati a 981. Ad Amburgo, invece, dal 55% sono arrivati al 61%, a Berlino dal 43 si è passati al 51% mentre in Bassa Sassonia la percentuale è scesa dal 29% al 23%.

Numeri simili arrivano anche dalla Baviera, dove in soli cinque anni dal 32% si è arrivati a un 45% di detenuti stranieri. Un dettaglio da non sottovalutare. Ma che in Germania sembrano non voler pubblicizzare troppo.

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