Sarebbe stata rimpatriata a forza. La figlia di Jo Song-gil, ex ambasciatore nordcoreano in Italia, lo scorso novembre sarebbe stata rimpatriata a forza dall'Italia mentre cercava di ricongiungersi con i genitori. Lo ha riferito Yonhap, un'agenzia di stampa sudcoreana, citando Thae Yong-ho, ex collega del funzionario. Jo Song-gil avrebbe disertato per chiedere asilo politico a un Paese occidentale. Ad oggi non è dato sapere dove si trovi l'ex ambasciatore.
Era stato lo stesso Thae, poco più di un mese fa, a chiedere al governo sudcoreano di proteggere Jo, al quale aveva chiesto di trasferirsi a Seul per lavorare insieme "alla riunificazione delle Coree". "Le punizioni imposte ai familiari di quanti sono fuggiti in Corea del Sud sono incomparabilmente maggiori a quelle riservate a coloro la cui famiglia è fuggita verso altri paesi", ha spiegato Thae, aggiungendo pertanto di non poter più esortare il suo ex collega a raggiungerlo a Seul.
Secondo quanto riferiscono fonti qualificate all'AdnKronos, la figlia di Jo Song Gil sarebbe tornata in patria il 15 novembre scorso e l'ambasciata avrebbe comunicato il rientro della ragazza alla Farnesina.
Come riporta l'agenzia, "la ragazza, come risulterebbe anche al ministero degli Esteri, avrebbe chiesto di tornare dai nonni ed il 15 novembre sarebbe stata prelevata dal personale dell'ambasciata, portata in aeroporto a Roma e riportata a Pyongyang, secondo quanto comunicato anche dalla stessa rappresentanza alla Farnesina".La stessa Farnesina ha spiegato che l'avvicendamento degli ambasciatori nordcoreani era già stato programmato e che la figlia di Jo Song-gil è tornata volontariamente in Corea.
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