Filippine, Duterte: "Sterminerò i drogati come fece Hitler con gli ebrei"

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha vinto le elezioni a maggio promettendo una lotta spietata al narcotraffico: già 3mila i morti, giustiziati senza neanche un processo. Ora promette la "soluzione finale"

Filippine, Duterte: "Sterminerò i drogati come fece Hitler con gli ebrei"

Senza dubbio ama le frasi a effetto il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte. Di ritorno a Manila da una visita in Vietnam, ha fatto un paragone a dir poco discutibile: "Hitler ha sterminato tre milioni di ebrei (in realtà almeno il doppio, ndr). Nelle Filippine ci sono adesso tre milioni di tossicodipendenti. Sarei felice di sterminarli". E ancora: "Se la Germania ha avuto Hitler, le Filippine possono contare su..." (e si è indicato).

"Vorrei che foste tutti criminali - ha aggiunto rivolgendosi alle sue vittime - così da poter chiudere la questione nel mio paese e salvare la prossima generazione dalla perdizione". Dall'inizio del suo mandato la polizia ha ucciso 1.247 presunti spacciatori, e gli inquirenti stanno indagando su altre 1.721 vittime della polizia nello stesso periodo. Molti sono stati uccisi sul posto, al di fuori di ogni procedura giudiziaria.

Duterte ha poi accusato di ipocrisia l'Europa e gli Stati Uniti Ue e Usa (che criticano la sua campagna antidroga), ricordando i migranti che muoiono in fuga dai loro paesi: "Ci sono migranti che fuggono dal Medio Oriente. Voi permettete che loro marciscano, e vi preoccupate della morte di mille, duemila, tremila morti?".

Dopo aver vinto le elezioni lo scorso maggio, promettendo una lotta senza quartiere al

narcotraffico, la durissima repressione della polizia ha suscitato lo sdegno da parte degli Stati Uniti, dell'Ue e di alcuni organismi internazionali. Duterte ha risposto insultando Obama, il segretario dell'Onu Ban Ki-moon e l'Unione europea.

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