Ue nel mirino del "giustiziere" Duterte

“All’Unione Europea dico di andare aff…”, ha dichiarato in diretta tv Duterte, rispondendo alle critiche arrivate sulla campagna anti droga avviata nel Paese

Ue nel mirino del "giustiziere" Duterte

All’appello mancava solo l’Unione Europea. Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, dopo aver insultato i giornalisti, il Papa, la Chiesa cattolica, l’Onu e Barack Obama, ha preso di mira anche l’UE.

“All’Unione Europea dico di andare aff…”, ha dichiarato in diretta tv, rispondendo alle critiche arrivate sulla campagna anti droga avviata dal presidente del Paese lo scorso luglio, subito dopo l’inizio del mandato.

Mi stanno condannando “per espiare i loro peccati”, ha continuato Duterte. “Chi ho ucciso, anche ammettendo che sia vero? Mille e settecento persone? E lo chiamate genocidio? Loro quante ne hanno uccise?”. “Ora hanno la faccia tosta di condannare, ma io lo ripeto, andassero aff…”, ha concluso il presidente delle Filippine, alzando anche il dito medio per risultare più incisivo.

Secondo i dati ufficiali, diffusi a fine luglio dal capo della polizia del Paese Ronald Dela Rosa, nella battaglia di Duterte contro la droga, sono morte quasi 1800 persone. Più di 700 sono state uccise durante le “seimila operazioni di polizia” e un migliaio sono state quelle “provocate da gruppi di vigilantes” dal grilletto facile. Gli arresti, tra spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti, sono stati oltre 10 mila. Ma le associazioni umanitarie avvertono che il bilancio delle uccisioni sommarie e degli omicidi extragiudiziari, potrebbe essere ben più grave, forse anche il doppio.

Human Rights Watch ha recentemente dichiarato che il Paese dovrebbe essere sottoposto ad attente indagini da parte della comunità internazionale, per “garantire i

diritti umani della popolazione filippina”. Ma Duterte, soprannominato “Il giustiziere”, va anti per la sua strada, forte del consenso dei cittadini, entusiasti della sua politica intransigente contro droga e criminalità.

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