Il foreign fighter italiano che combatte l'Isis in Siria

L'attivista dei centri sociali è entrato nell'esercito curdo per combattere l'Isis. Sostieni il reportage

Il foreign fighter italiano che combatte l'Isis in Siria

Dai centri sociali alla Siria, per combattere. Non a fianco, ma contro lo Stato islamico. Karim Franceschi è un foreign fighter: ha lasciato l'Italia per schierarsi al fianco dell'esercito curdo che sta lottando contro i miliziani dell'Isis. Di lui non si avevano più notizie dai primi di giorni di febbraio. Questa mattina ha pubblicato una fotografia scattata dal vetro rotto di un’auto. È ben visibile un cartellone con la scritta "Hun Bi Xer Hatin Kobane" ("Benvenuti a Kobane", in curdo) e una bandiera curda che sventola dopo che la città è stata liberata dai tagliagole del califfo Abu Bakr al-Baghdadi.

Karim ha 26 anni. È nato a Casablanca da un padre partigiano e una madre marocchina. Prima di partire per la Siria e unirsi alle YPG (unità di protezione del popolo, le milizie curde in Siria), abitava a Senigallia dove era un attivista del centro sociale Arvultura.

Lo scorso anno è quindi partito per Rojava, nel Kurdistan siriano, per partecipare alla resistenza contro i "fascisti del califfato nero", come spiega in una lettera pubblicata sul sito del centro sociale. Qui aveva raccontato di esser rimasto colpito da una frase di un ex governatore della città di Kobane che gli spiegava come non ci sia distinzione tra guerra e politica.

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