Francia, scatta l'operazione ''porte aperte nelle moschee''

La comunità islamica francese, per l'anniversario dell'attacco a Charlie Hebdo, ha deciso di aprire le porte delle 2500 moschee del Paese per permettere l'incontro tra le confessioni della Francia e far consocere i veri precetti dell'islam

Francia, scatta l'operazione ''porte aperte nelle moschee''

''Operazione porte aperte nelle moschee!'', ascoltando questo motto è sintomatico pensare che si tratti di un'azione militare anti- fondamentalista ideata per troncare una minaccia celata in qualche tempio. E' ad ogni modo, quello odierno, un presente di psicosi, di allerta , di sospetto, di tanti ''je suis'' elevati a bastioni contro l'inconscio e forse più naturale ''nous avons peur'', noi abbiamo paura. Impegnarsi a non vincersi, a invocare parole d'ordinaria retorica come mantra della sopravvivenza. Salmodiare a se stessi: continuare a vivere, appropriarsi delle piazze, non avere terrore. Ma poi, ecco il nome :''operazione porte aperte nelle moschee'', quella marzialità connaturata nella parola ''operazione'' che subito porta alla mente l'immagine di un'incursione armata, evoca il sospetto di un attentato pianificato guardando verso la Mecca, rivitalizza il germe del ''male'', che si propaga e i ''je suis'' temono quindi di essere il prossimo ''j'etais'', io ero.

Ma invece no, è solo il riflesso della paura ad allarmare. L'evento in atto in Francia è l'esatto opposto di un'azione armata, è la vera beffa al terrore e alla paura, uno sfregio all'odio e uno sberleffo alle armi e alla minaccia, è una presa di coscienza corale del bisogno di prendere più sul serio la vita e un po' meno lo spettro della morte.

''Operazione porte aperte nelle moschee'' è il nome che è stato dato all'evento che in questo fine settimana si sta svolgendo in tutta la Francia. In occasione dell'anniversario di Charlie Hebdo i 2500 luoghi di culto musulmano presenti nel territorio transalpino sono stati chiamati a spalancare le proprie porte per '' creare uno spazio di scambio e di convivialità con i compatrioti non musulmani'', così hanno parlato e spiegato i rappresentanti del Conseil français du culte musulman e il presidente Anouar Kbibeche ha aggiunto: '' un gesto simbolico di apertura, per smettere di guardarsi con sospetto''.

Un evento che non vuole limitarsi ad essere un'uscita didattica ma mira a creare legami, abbattere stereotipi così com'era avvenuto il 5 dicembre a Tarare, nel Rodano, dove 150 persone hanno visitato la moschea e poi la parrocchia cattolica e quella evangelica. E all'evento avevano preso parte pure il sindaco e gli assessori.

Cheick Konte, presidente della Moschea di Grenoble ha poi concluso dicendo ''Il Fronte Nazionale attira gente perchè la popolazione non sa cos'è l'Islam. Bisogna invece che conosca e che si trasmetta un messaggio di pace e cittadinanza''.

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