I gilet gialli snobbati da Macron. Il governo francese tira dritto

I 290mila manfestanti che hanno invaso le strade di tutto il Paese non sono serviti a far cambiare idea a Macron e al governo che hanno deciso di tirare dritto mentre il presidente volava a Berlino

I gilet gialli snobbati da Macron. Il governo francese tira dritto

Mentre la protesta dei "gilet gialli" dilaga in tutta la Francia, il governo tira dritto e conferma la volontà di aumentare le imposte sui carburanti. Nelle manifestazioni, dice il premier francese Edouard Philippe "abbiamo sentito collera ma anche sofferenza" ma "la rotta è buona" e quindi, continua il primo ministro, "la manterremo". Queste le parole del capo dell'esecutivo francese ai microfoni di France 2 dopo le grandi manifestazioni che hanno paralizzato tutta la Francia.

I numeri delle manifestazioni sono stati imponenti. Secondo i dati del ministero dell'Interno, sono stati circa 290mila i manifestanti che sono scesi in strada in tutto il Paese e oltre 2mila i blocchi stradali di sabato, mentre altri 150 sono stati allestiti questa domenica. Il bilancio degli scontri fra la polizia e i manifestanti ma anche degli incidenti provocati da blocchi, è pesante: una manifestante morta in un indicente stradale, oltre 400 feriti, di cui 15 in condizioni gravi, 300 tra fermi e arresti. Un Paese paralizzato, con Emmanuel Macron che nel frattempo volava a Berlino per ricevere l'ovazione del parlamento tedesco.

Quella che doveva essere una manifestazione per protestare contro il rincaro dei brezzi di benzina e gasolio, si è trasformata da subito in una grande protesta contro le politiche della coppia Macron-Philippe. E le manifestazioni hanno ricevuto il sostengo trasversale di Rassemblement National di Marine Le Pen, di La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, poi dei socialisti e anche dei sindacati. Quella che è scesa in strada non era solo la Francia che si opponeva al caro-carburanti: era la Francia profonda, rurale, che considera Macron il presidente delle élite, lontano anni luce dai bisogni del popolo.

Un presidente sempre più distante. E questa distanza è simboleggiata non solo fisicamente dal suo viaggio (del tutto inopportuno)a Berlino. M è anche perfettamente rappresentata dagli ultimi sondaggi, che lo danno in caduta libera sul fronte della popolarità.

Secondo una rivelazione di Ifop per il Journal du Dimanche, il consenso per il presidente sarebbe arrivato al 25%: un crollo vertiginoso. E il silenzio del capo dell'Eliseo dopo le proteste è un segnale chiaro di come Macron non sappia più reagire.

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